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Riforme, Costituzione e ruolo del Parlamento: a Catanzaro un confronto a più voci

Incontro promosso dall’Associazione degli ex parlamentari. Il direttore Svimez Bianchi: unità nazionale valore assoluto

Pubblicato il: 10/05/2024 – 22:30
Riforme, Costituzione e ruolo del Parlamento: a Catanzaro un confronto a più voci

CATANZARO Salvaguardare i principi della Costituzione e ridare centralità al ruolo del Parlamento. Sono stati questi alcuni dei fili conduttori dell’incontro promosso a Catanzaro dall’Associazione degli ex parlamentari, incontro che si è soffermato sui temi di attualità politica, a partire dalle riforme: dal premierato alla modifica del Titolo V della Costituzione. Voci politiche ma anche relazioni “tecniche”, in un parterre di relatori moderato da Dalila Nesci, già parlamentare: all’incontro ha portato un suo indirizzo di saluto anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto, intervenuto da remoto. Hanno portato il loro contributo, tra gli altri, Pino Soriero che dell’Associazione ex Parlamentari è segretario, il tesoriere Vincenzo Gino Alaimo e il presidente Giuseppe Gargani, Pierino Amato ex consigliere regionale, presidente del Movimento per il rilancio dell’Area urbana Catanzaro, Valerio Donato docente di Diritto privato alla Magna Graecia e Alessandro Morelli, docente di diritto pubblico a Messina.  Indirizzi di saluto anche dal presidente della Provincia Amedeo Mormile e dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che ha ribadito la contrarietà soprattutto al Dl Calderoli sull’autonomia differenziata. Tra i relatori Mario Tassone, più volte parlamentare e più volte esponente di governo e oggi segretario del Cdu, e vicepresidente dell’Associazione ex parlamentari: ricordando il suo esordio in Parlamento nel 1976, Tassone ha evidenziato che quella stagione oggi non c’è più e che i progetti sul tavolo sul piano delle riforme rischiano di svuotare lo spirito, i principi e gli equilibri istituzionali sanciti dalla Costituzione. A concludere poi Luca Bianchi:, direttore di Svimez: “Nord e Sud si salvano insieme – ha detto Bianchi– come ha per ultimo dimostrato la reazione alla pandemia. Tutto ciò che rema contro questa pura constatazione – l’interdipendenza tra i territori –   distorce la realtà e produce mostri. Il sostanziale dualismo che esiste tra le diverse aree del Paese pur evidente non deve disconoscere che i loro destini sono intimamente correlati. Occorre trovare il giusto equilibrio tra autonomia dei territori e unità nazionale. La nostra Costituzione – ha concluso Luca Bianchi – è straordinaria proprio perché si basa sull’unità nazionale. Qualunque modello di autonomia è consentito purché non indebolisca questo concetto che è identificativo del nostro Paese ma è anche alla base della potenzialità di crescita nei prossimi anni”.

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