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Accesso antimafia in corso a Melissa, niente elezioni nel comune dell’”ecomostro” abbattuto

Il sindaco uscente Falbo: «Ecco perché a malincuore ci mettiamo da parte». Negli altri 10 Comuni del Crotonese invece si voterà regolarmente

Pubblicato il: 11/05/2024 – 13:33
di Gaetano Megna
Accesso antimafia in corso a Melissa, niente elezioni nel comune dell’”ecomostro” abbattuto

CROTONE Sono undici i Comuni della provincia di Crotone chiamati a rinnovare le amministrazioni nella tornata elettorale dell’8 e 9 giugno prossimo, ma si voterà solo in dieci. Non parteciperanno al voto gli elettori iscritti nelle liste elettorali del Comune di Melissa, dove non sono state presentate liste e candidati a sindaco. Nessuno degli interessati ha voluto rischiare di essere sciolto a distanza di un mese dalla competizione elettorale. Il Comune di Melissa, infatti, aspetta che si pronunci la commissione di accesso che si è insediata lo scorso 9 novembre. La commissione era stata nominata dal prefetto di Crotone in seguito al coinvolgimento del sindaco Raffaele Falbo in un procedimento giudiziario. Nessuno si è voluto candidare perché se, dopo la relazione della Commissione di accesso, il ministero dell’Interno dovesse decidere di sciogliere il Comune anche il nuovo consiglio comunale e il sindaco eletti verrebbero sciolti. Tanto vale, quindi, aspettare che si pronunci la commissione di accesso, perché al voto si potrà andare alla prima finestra elettorale successiva, sempre che non ci sia stato scioglimento per ‘ndrangheta.

La dichiarazione di Falbo

Così il sindaco uscente Raffaele Falbo ha motivato la rinuncia alla discesa in campo: «A seguito di una denuncia da parte di un imprenditore operante nel Comune di Melissa è stato avviato un procedimento penale nei miei confronti ancora in corso. Un gesto di rivalsa rispetto alla risoluzione contrattuale operata nei sui confronti per gravi violazioni contrattuali che avrebbero rischiato di compromettere e danneggiare irrimediabilmente l’immagine e l’economia della nostra comunità; una vicenda rispetto alla quale la magistratura farà sicuramente chiarezza. Il senso di responsabilità mio nonchè di tutta l’amministrazione comunale (soprattutto in considerazione dell’assenza da parte della magistratura di misure cautelari, anche solo limitative delle funzioni politico-amministrative), ci inducevano a portare a termine il mandato conferito e tutte la azioni politiche programmate, ivi compreso la demolizione del “Palazzo Mangiaruca” assunto a simbolo della lotta alla criminalità organizzata, evitando così di lasciare la comunità senza una guida. Il desiderio di proseguire e completare un programma ed un impegno politico-amministrativo limitato dalla crisi pandemica – ha aggiunto Falbo – si è scontrato con il senso di responsabilità ed il rispetto nei confronti delle istituzioni e della magistratura, che da sempre hanno caratterizzato la mia persona nonché quella di tutti i componenti di maggioranza del Consiglio comunale. La presenza della Commissione d’accesso e l’assenza di un atto conclusivo dell’attività svolta dalla stessa, ci obbligano, con estremo malincuore, a metterci da parte».

Gli altri Comuni al voto nel Crotonese

Si voterà, invece, regolarmente come da copione negli altri dieci comuni: Caccuri, Castelsilano, Belvedere Spinello, Carfizzi, Mesoraca, San Mauro Marchesato, San Nicola Dell’Alto, Strongoli, Verzino e Umbriatico. Sono tutti piccoli centri con una popolazione al di sotto dei 15.000 abitanti. Nella provincia di Crotone, quindi, non sono previsti ballottaggi per cui i sindaci saranno eletti alla prima tornata elettorale quella dell’8 e 9 giugno prossimi. Il dato politico che emerge nelle candidature, che rispecchia ormai un comportamento diffuso, è quello che sono saltate le logiche dell’appartenenza. Sono davvero pochi i candidati che dichiarano l’appartenenza ai partiti e anche quando ci sono risultano alleati con avversari storici. Questa nuova moda ha colpito anche candidati che, in precedenza, hanno militato nei partiti o addirittura erano e sono dirigenti. E’ ovvio che la “moda” si è tradotta in alleanze molto ibride. E’ difficile trovare un Comune dove le liste presentate dei candidati al consiglio comunale facciano rispecchiare la logica dell’appartenenza partitica, come succedeva in un passato ormai lontano. Ecco perché nella stessa lista ci sono candidati del Partito democratico, di Fratelli d’Italia, della Lega, di Forza Italia, Azione e quanto altro. La campagna elettorale parte ufficialmente oggi, ma le liste e le candidature a sindaco dovranno ottenere il via libera dalla commissione elettorale circondariale chiamata a valutare le procedure seguite e mettere il timbro per validare.

I candidati a sindaco nei dieci comuni della Provincia di Crotone

A Strongoli ci sono due candidati a sindaco: Francesco Benincasa, che risulta essere espressione del Partito democratico, ma nella lista che lo sostiene ci sono anche candidati di fede centrodestra; l’altro candidato è Luigi Costantino, anche lui Pd, con candidati nella lista di Fratelli d’Italia ed espressioni del presidente della Provincia, Sergio Ferrari. A Mesoraca tre candidati a sindaco tutti sostenuti da una lista civica: si ricandida l’uscente Annibale Parise, già Pd e ora battitore libero, Carmen Carceo e Aldo Falbo. A Belvedere Spinello l’unico candidato è Antonio Amato, sostenuto da una lista civica. Tre candidati a sindaco a Verzino: Francesco Levato, Francesco Fabiono e Lino Cortese.  A Umbriatico due candidati a sindaco espressioni di liste civiche: Pietro Greco e l’uscente Pino Cozza. A Caccuri tre candidati a sindaco: l’uscente Marianna Caligiuri (espressione Pd), Giuseppe Di Gioia, anche lui riconducibile al Pd e Luigi Antonio Quintieri. A San Mauro Marchesato due candidati a sindaco di sostenuti da liste civiche: Carmine Barbuto (tendenzialmente centro destra) e Levino Rajani (centro sinistra).  A San Nicola dell’Alto due candidati a sindaco: Luigi Rizzuto e Francesco Poerio. A Castelsilano tre candidati a sindaco: Castelsilano Durante del Pd, uscente, Giuseppe Piperio del mondo associativo e Franco Foglia per il centro destra. Carfizzi: Antonio Amato uscente sostenuto dal centro destra contro Giovanna Macri sostenuta dalla sinistra e del Pd.

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