Ultimo aggiornamento alle 18:12
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

le indagini

Rogo nella Presila, denunciati due coniugi – FOTO

Sarebbero stati loro a causare l’incendio del 13 aprile scorso. Le fiamme hanno distrutto oltre 40 ettari di bosco

Pubblicato il: 11/05/2024 – 10:28
Rogo nella Presila, denunciati due coniugi – FOTO

CATANZARO Individuati e denunciati i presunti piromani che avrebbero appiccato le fiamme nella Presila a cavallo delle province di Catanzaro e Crotone. Si tratta di due coniugi che sono stati deferiti dal nucleo forestale dei carabinieri alle autorità giudiziarie.
L’incendio scoppiato lo scorso 13 aprile, sul confine dei comuni di Petronà e Mesoraca, tra le province di Catanzaro e Crotone ha distrutto oltre quaranta ettari di bosco della Presila andati a fuoco. A seguito del rogo si sono registrati danni ingenti a terreni agricoli. In particolare il vasto incendio in località “Acque Molle -Timpone Forcone” ha mandato in fumo larga parte dei rimboschimenti di pino ed eucalipto e formazioni di macchia mediterranea, per una superficie equivalente a circa 65 campi di calcio.

Le indagini

Già nell’immediatezza dei fatti i militari dei Nuclei Carabinieri Forestale di Sersale e di Petilia Policastro hanno attivato i dovuti accertamenti: attraverso l’ispezione delle superfici interessate dall’incendio e delle zone limitrofe, la repertazione delle aree percorse e la raccolta e analisi di informazioni da persone in grado di riferire notizie utili, sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Il minuzioso lavoro svolto dagli investigatori, anche grazie all’ausilio di attività tecnica, nota come metodo delle evidenze fisiche – m.e.f. (protocollo scientifico che permette di risalire al probabile punto di insorgenza del fuoco) ha consentito di appurare in breve tempo le verosimili cause dell’evento – riconducibile all’incenerimento di residui di potature e pulizia di fondo agricolo – nonché le modalità di propagazione e l’individuazione dei (due coniugi) presunti autori del reato, deferiti nei giorni scorsi, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria di Crotone.
I contravventori, qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate e fatte salve le loro garanzie di difesa, rischiano la reclusione da 1 a 5 anni. La normativa in materia, inoltre, prevede che anche in caso di accensione di un fuoco su terreni coltivati, pascolivi o incolti possa configurarsi il reato di incendio boschivo, qualora sia accertato che le fiamme possono estendersi ad una limitrofa superficie boscata (cd. “suscettività” ad espandersi del fuoco).

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x