CROTONE Gli obiettivi sono gli stessi, ma non c’è condivisione tra maggioranza e opposizione. La seduta straordinaria del consiglio comunale di Crotone, convocata per discutere della bonifica, fa emergere le distanze che esistono tra il sindaco Vincenzo Voce, appoggiato dalla sua maggioranza, e gran parte dell’opposizione. A conclusione di un lungo dibattito il consiglio comunale ha bocciato – con nove voti contrari, sei a favore e due astenuti – un emendamento che impegnava la giunta regionale calabrese a rivedere il piano regionale dei rifiuti nella parte che consente di smaltire i veleni a Crotone, perché permette di realizzare discariche di scopo nei luoghi interessati alle bonifiche. Ha altresì bocciato – con sei voti a favore e undici contrari – un secondo emendamento che proponeva di presentare una denuncia per omessa bonifica. Le due proposte erano state presentate dai consiglieri Fabrizio Meo, Enrico Pedace, Salvo Riga e Carmen Giancotti. L’intero consiglio comunale, quindi. è d’accordo con il principio che i veleni presenti nell’area industriale debbano essere smaltiti al di fuori del territorio della Calabria, così come prevede il Paur e come è stato sancito nella conferenza dei servizi decisoria del 24 ottobre 2019, ma le distanze politiche tra Voce e gran parte dell’opposizione, su come procedere, sono enormi. Nel corso del dibattito del Consiglio, tenutosi nel pomeriggio di oggi, è emerso anche che c’è una parte dell’opposizione che è meno dura nei confronti di Voce, diciamo più collaborativa. Gli interventi di Fabio e Antonio Manica, di Forza Italia, sono infatti sembrati più vicini al pensiero del sindaco. Molto distanti e polemici sono sembrati invece gli interventi di Fabrizio Meo, Andrea Devona, Enrico Pedace e Carmen Giancotti. C’è stato anche un “intervento tecnico” di Salvo Riga e un intervento tutto incentrato sulla difesa del ruolo di Voce di Domenico Ceraudo, unico rappresentante della maggioranza ad essere intervenuto oltre al sindaco. Lo scontro più duro si è avuto tra il capogruppo del Partito democratico, Devona, e Voce. Il primo, usando un’ironia tranciante, ha accusato il sindaco di “avere tradito la città” e Voce ha replicato accusando il Pd di avere la responsabilità per avere consentito di approvare il Pob fase 2 che non prevede una bonifica, ma semplicemente una messa in sicurezza. Nel corso del dibattito sono emerse due novità: il gruppo regionale del Pd presenterà un emendamento alla Legge regionale dei rifiuti che, così come è stata approvata, potrebbe favorire il progetto di Eni Rewind di lasciare a Crotone i veleni (lo ha detto Devona); la seconda riguarda la conferenza dei servizi prevista per il 17 giugno prossimo che potrebbe essere anticipata al 4 giugno (lo ha detto Voce). Così come era stato annunciato il generale Emilio Errigo, commissario straordinario per la bonifica, non ha partecipato al dibattito. Errigo, in una nota stampa, ha spiegato di non poter essere presente per impegni istituzionali già presi. La sua assenza è stata stigmatizzata vista l’importanza del tema. I consiglieri comunale insomma avrebbero voluto sentire dalla sua viva voce come la pensa sullo smaltimento dei veleni a Crotone. In verità, anche se questo non è stato detto in Consiglio, Errigo dovrebbe spiegare alla città pitagorica come mai il Governo gli ha assegnato cinque milioni in meno di quelli che il Tribunale di Milano nel lontano 2012 aveva riconosciuto a Crotone per il danno ambientale subito. L’Eni, anche per quanto si legge in una lettera di Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind, ha versato 70 milioni di euro, mentre al commissario ne sono stati messi a disposizione 65 milioni per gli interventi di sua competenza.
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