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Da Lamezia una nuova protesta per la sanità calabrese. «La situazione continua a peggiorare»

Sit-in organizzato questa mattina davanti al presidio ospedaliero da Cgil Area Vasta. Scalese e Sposato: «Occhiuto rispetti gli impegni presi»

Pubblicato il: 14/05/2024 – 10:51
Da Lamezia una nuova protesta per la sanità calabrese. «La situazione continua a peggiorare»

LAMEZIA TERME Una nuova protesta per accendere i riflettori sulla sanità calabrese, sugli ospedali in sofferenza e sull’emergenza legata al personale medico. A scendere in campo ancora una volta è Cgil Area Vasta, guidata dal segretario Enzo Scalese che, ai microfoni del Corriere della Calabria, ha illustrato proprio i motivi alla base di questa nuova manifestazione. «Oggi partiamo da Lamezia Terme, domani saremo a Vibo, poi Crotone e Catanzaro per dire che bisogna cambiare le scelte che si sono fatte in questi anni per la sanità in Calabria». «Un sit-in per il diritto alla salute, per quello che rappresentano i presidi ospedalieri. Chiediamo al governatore, nonché Commissario Roberto Occhiuto, di dare seguito ai tavoli regionali in cui si è impegnato a fare dei passaggi nelle varie strutture per definire, sui territori, i problemi della sanità calabrese, a partire dalla rete ospedaliera, quella territoriale, e in generale tutte le emergenze che, dopo 14 anni di piano di rientro, non sono state ancora superate».

«Garantire i diritti a tutti i cittadini»

Secondo Scalese, dunque, bisogna «dare risposte agli operatori sanitari, ai cittadini, bisogna poi definire e chiudere un piano di rientro che dura da 14 anni perché la sanità deve rimanere pubblica e va finanziata». C’è, poi, un altro elemento che preoccupa il sindacato ed è la mobilità sanitaria. «In Calabria continua a crescere, quindi significa che i nostri cittadini, i lavoratori e le lavoratrici devono recarsi in altre regioni con un aggravio per la spesa sanitaria. Sono quindi tutte questioni da rivedere subito, perché avere un posto letto per ogni 1000 abitanti è sotto la soglia nazionale, quindi, bisogna riorganizzare bene tutti i servizi, dare risposte alle persone con disabilità, agli anziani e bisogna soprattutto garantire questi diritti a tutti».

«La situazione continua a peggiorare»

Secondo il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, «continua il depauperamento del sistema sanitario pubblico calabrese. Ci sono già state delle iniziative a livello regionale, quella di Polistena e di Acri, e noi in questa fase abbiamo attivato una serie di iniziative che partono oggi da Lamezia. Le liste d’attesa, la rete ospedaliera, l’emergenza-urgenza e tutto il sistema della medicina territoriale non funzionano, portandoci ad una condizione limite. È vero che il problema è nazionale, ma è vero che in Calabria negli ultimi tempi si sono acutizzate le criticità». Secondo Sposato, poi, «c’è il timore che la situazione continui a peggiorare, non c’è un risveglio rispetto al tempo che ci siamo dati e rispetto all’impostazione per una nuova sanità. I tavoli territoriali, dove ci si era impegnati, non sono partiti, se non in rari casi, e non bastano solo i medici cubani. Il governo regionale deve impegnarsi attraverso quello nazionale per fare in modo che si sblocchino le assunzioni e nel frattempo c’è una migrazione verso l’esterno, continua ad aumentare la mobilità passiva e c’è una migrazione verso la sanità privata».
«Se questo è un tentativo subdolo di orientare i cittadini ad andare verso la sanità privata che magari riesce a diminuire le liste d’attesa – conclude Sposato – questa è la cosa più sbagliata. Noi siamo per il servizio pubblico nazionale e dobbiamo fare in modo che in Calabria parta un sussulto di dignità da parte delle popolazioni perché andremo a una mobilitazione continua». (Gi.Cu.)

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