COSENZA Per il secondo anno consecutivo il Festival Trame è stato selezionato dal Salone Internazionale del Libro di Torino nell’ambito del progetto “Luci sui festival“, dedicato alle principali manifestazioni letterarie italiane. L’evento culturale lametino dedicato ai libri sulle mafie, che quest’anno toccherà quota tredici edizioni (si terrà dal 18 al 23 giugno), è stato presentato nei giorni scorsi proprio nel capoluogo piemontese. «Il nostro – ha ricordato il presidente della Fondazione Trame Ets Nuccio Iovene al Corriere della Calabria, partner anche quest’anno – è l’unico Festival calabrese selezionato all’interno di questa iniziativa e non possiamo che esserne orgogliosi. Frequentiamo il Salone del Libro da un po’ di anni e stiamo preparando delle cose interessanti anche per il futuro».
“A Futura Memoria” è il titolo dell’edizione di quest’anno del Festival Trame che prende spunto da un lavoro di Leonardo Sciascia.
«Sì, l’idea è quella di ricostruire un pensiero e una memoria sulle mafie, perché la sensazione che abbiamo è che nell’opinione pubblica la percezione del pericolo mafioso, passata la stagione stragista con i delitti eccellenti che hanno insanguinato non solo le strade di Palermo, ma anche di Reggio, Lamezia Terme, fino a Milano, Firenze e Roma, sia un po’ diminuita. Tutto ciò ci impone di riflettere e far riflettere i cittadini per costruire nuovi percorsi. Le mafie sono presenti più che mai, proprio le cronache di queste ore con l’operazione anti ‘ndrangheta di Cosenza lo confermano. Le mafie continuano a produrre i loro affari in maniera meno vistosa e cruenta di prima, ma ci sono».
Durante Trame non mancheranno i ricordi di uomini e donne simbolo che hanno pagato con la vita il loro opporsi alle mafie.
«È un anno di anniversari importanti, ricorrono i trent’anni dall’assassinio di don Giuseppe Diana e i quaranta dalla morte del giornalista Pippo Fava. Li ricorderemo entrambi con le presenze di don Luigi Ciotti di Libera e con il figlio di Fava, Claudio. Il nostro scopo è quello di mettere insieme ciò che è stato, aggiornando l’analisi sulla mafia, cercando di lasciare a futura memoria un ragionamento sempre più efficace e vicino ai problemi dei nostri giorni».
In questa edizione ci sarà anche una prestigiosa collaborazione internazionale.
«Per la prima volta collaboreremo con la “Global Initiative against Transnational Organized Crime”, la principale rete internazionale delle organizzazioni della società civile di investigatori e ricercatori universitari contro la criminalità organizzata da cui abbiamo ricevuto un importante riconoscimento per il valore artistico e culturale di Trame. Una rete che ha sede a Ginevra e Vienna ed nata dopo la Convenzione delle Nazioni Unite dell’Onu. Alcuni esponenti dell’organizzazione saranno presenti durante il festival».
Un’altra iniziativa interessante e per certi versi curiosa riguarderà la presenza a Lamezia della Gazzetta dello Sport con una collana di titoli dedicata alle mafie.
«È vero, la popolarissima Gazzetta dello Sport ha promosso una collana editoriale curata dalla professoressa dell’Università di Milano Barbara Biscotti di cento titoli distribuiti in edicola. Chiederemo a lei e ad alcuni degli autori com’è nata l’idea di coinvolgere un noto giornale sportivo in questo settore. Il Gruppo editoriale farà dono di una copia della collana alla biblioteca “Giancarlo Siani”, gestita dalla Fondazione Civico Trame insieme all’Associazione Antiracket Lamezia Onlus diventata un punto di riferimento per tanti giovani grazie ai numerosi testi sulle mafie presentati nel festival e nelle scuole».
Altra tappa importante riguarderà il ricordo del leader socialista Giacomo Mattotti ucciso dai fascisti nel 1924.
«Abbiamo da tempo una collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura e quest’anno faremo una commemorazione presentando un libro che ricorda Matteotti».
Non mancherà la presenza del procuratore Nicola Gratteri che insieme al professore Antonio Nicaso ha da poco pubblicato un libro su come la tecnologia stia cambiando il volto della ‘ndrangheta.
«Ci saranno Gratteri e Nicaso insieme a tanti altri come Vito Teti, Anna Sergi, Attilio Bolzoni, giusto per citare qualcuno. Dall’anno scorso siamo passati da cinque a sei giorni. Il primo giorno è un’anteprima in cui si affronteranno temi legati alla precedente edizione, e quindi anche quest’anno il focus sarà dedicato all’immigrazione e lo faremo insieme a tante realtà associative lametine e non solo. Dopodiché inizierà il festival vero e proprio, fatto come sempre di vari linguaggi che mettiamo insieme ovviamente con i libri, le interviste ai magistrati e agli autori, i documentari, il teatro, il cinema e la musica con la presenza tra i tanti di Peppe Voltarelli, la Banda di Delianuova, Francesca Prestia. Insieme a ciò non vanno dimenticati i tanti giovani volontari che come sempre danno energia, forza e freschezza al festival». (f.veltri@corrierecal.it)
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