«Ero in Sala Azzurra al Salone del Libro per presentare alle 17,30 il mio libro Mein Kampf. Sono stato aggredito verbalmente insieme a Danilo Singer che conduceva l’incontro. Poi strattonato e spintonato». Lo racconta Stefano Massini raggiunto telefonicamente dall’Ansa. «Era un uomo di circa 70 anni – spiega – che al mio arrivo mi fissava e mi seguiva come se volesse dirmi qualcosa. Si è seduto in prima fila. Durante l’incontro ha cominciato a inveire a bassa voce verso di me. Mi diceva “comunista, tu vai da Fazio, vi raccontate le cose senza contraddittorio, Hitler non era cosi come lo descrivi”». «La responsabile Einaudi, che era con me, è andata a chiamare il servizio d’ordine – racconta ancora lo scrittore e drammaturgo – ma gli insulti sono andati avanti al firma copie, con frasi come “Hitler aveva ragione, voi comunisti state riscrivendo la storia”. Gli ho risposto: “siamo nella città di Gobetti” e alcuni ragazzi hanno applaudito le mie parole. L’uomo – spiega Massini – è stato allontanato ma non fermato, vista anche l’età. Sono stato scortato prima a un altro incontro a cui volevo assistere, poi fino alla mia auto».
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