COSENZA «Siamo venuti a conoscenza dalla stampa che è stato convocato per domani un tavolo per discutere la questione Amaco, tavolo al quale lo scrivente Curatore non è stato invitato a partecipare. Tuttavia, a beneficio di Tutti i partecipanti, trasmetto un parere legale reso dagli avvocati Bruno Bitetti e Luca Petruzzi, avente ad oggetto la giuridica possibilità di vendere o affittare l’Azienda Amaco Spa in Liquidazione Giudiziale e in prosecuzione dell’esercizio d’impresa e, in particolare, la possibilità di procedere all’alienazione o all’affitto del ramo d’azienda addetto al Trasporto Pubblico Locale, trasferendo al cessionario anche l’esercizio di tale servizio attualmente svolto da Amaco su Cosenza e Comuni limitrofi». Una tesi, che di fatto, non escluderebbe la possibilità di coinvolgere soggetti privati.
Il virgolettato è contenuto in una missiva inviata da Fernando Caldiero, curatore fallimentare di Amaco Spa, al comune di Cosenza, all’assessore regionale Emma Staine, ai sindacati ed ai creditori di Amaco. Nei giorni scorsi, il Comune di Cosenza aveva ospitato un incontro proprio con Caldiero per trovare una soluzione per 121 dipendenti in bilico dopo il fallimento. A distanza di poco più di 48 ore, il Curatore prende carta e penna e invia una lettera allegando un parere richiesto dai legali della Procedura «al fine di verificare se le opinioni dai medesimi raggiunte trovassero condivisione da parte di un legale in posizione di terzietà e particolarmente esperto della materia». Ebbene, secondo Caldiero «Amaco, quale socio di Cometra, è titolare del servizio di Tpl su Cosenza e Comuni limitrofi e la partecipazione di Amaco a Cometra è ricompresa nel ramo d’azienda dello stesso Amaco» motivo per il quale «il ramo potrà essere trasferito a terzi, nelle forme e nei modi previsti dal Codice della Crisi d’impresa, con la conseguenza che il terzo cessionario subentrerà nella gestione del servizio di Tpl e risulterà destinatario di tutti i diritti e doveri fissati dalle disposizioni consortili». Queste sono le medesime conclusioni cui è pervenuto il «perito della Procedura, Alfonso Di Carlo, nella sua ‘Relazione di stima». Lo stesso – scrive Caldiero – «ha poi valorizzato il ramo d’azienda tenendo conto della proroga del servizio di Tpl sino a tutto il 2026 e ha concluso che, espungendo il servizio di Tpl dal perimetro del ramo d’azienda, si dovrebbe necessariamente ricorrere alla vendita atomistica dei beni, con una grave dispersione di valori a tutto danno del ceto creditorio». Infine, la sottrazione ad Amaco del servizio di Tpl svolto arrecherebbe gravissimo pregiudizio al ceto creditorio, senza peraltro alcun vantaggio per l’interesse pubblico alla corretta esecuzione del servizio stesso, così esponendo chiunque dovesse concorrere alla sottrazione ad Amaco del suddetto servizio a tutte le responsabilità risarcitorie di legge». (f.b.)
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