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QUARTA PARETE | La sconfitta di San Luca, l’esempio di Giuseppe Brugnano e la restanza – VIDEO

Paride Leporace nella sua rubrica affronta la vicenda del piccolo centro del Reggino in cui non si andrà al voto per mancanza di candidati

Pubblicato il: 15/05/2024 – 16:26
QUARTA PARETE | La sconfitta di San Luca, l’esempio di Giuseppe Brugnano e la restanza – VIDEO

«Una sconfitta di tutta la Calabria». E’ tornato a parlare di San Luca Paride Leporace, nel corso dell’ultima puntata di “Quarta Parete”, la sua rubrica in onda, ogni mercoledì, su L’altro Corriere Tv (canale 75).
Nel piccolo centro del Reggino, come ormai è noto, il prossimo giugno non si andrà al voto per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale, causa assenza di candidati. «C’è però una notizia – ha affermato Leporace – che merita di essere messa in evidenza come radice di speranza. Nelle scorse ore si è svolto l’ultimo consiglio comunale di San Luca di questa consigliatura che aveva ripreso le regole democratiche. Non c’era moltissima gente, però da un punto di vista simbolico la questione è stata molto importante, perché a San Luca ha svolto egregiamente il ruolo di consigliere comunale Giuseppe Brugnano, un poliziotto, un sindacalista di polizia molto sensibile ed efficiente, che al momento in cui nella passata fase elettorale c’era anche lo stesso rischio di sempre, sensibilizzato dal giudice De Grazia, che va ricordato per il suo impegno per la legalità, ha accettato l’invito e si è candidato a San Luca con la lista di Klaus Davi, il collega giornalista che fu anche molto sensibile in quel periodo a presentare una lista insieme a quella del sindaco Bartolo. Con pochissimi voti – ha continuato Leporace – è stato eletto e subentrato a una consigliera che dopo un primo momento in cui aveva partecipato, poi non ha inteso continuare. Il sindaco Bartolo nell’ultimo Consiglio comunale per sua iniziativa ha voluto omaggiare con una pergamena questo consigliere comunale che ha svolto il suo ruolo egregiamente».

Il lavoro prezioso di Brugnano e i magistrati che avversavano Falcone e Borsellino

Brugnano, ha ricordato sempre Leporace, vive a Catanzaro e per poter partecipare al consiglio comunale ha viaggiato per 115 chilometri su una strada non eccellente. «Ma soprattutto – ha evidenziato – è stata un’antenna a Catanzaro per la nostra regione, un uomo di riferimento per le questioni burocratiche e istituzionali da svolgere nel capoluogo di regione. È stato dunque molto prezioso a Catanzaro, ma è stato prezioso proprio a San Luca. La sua presenza che andava più evidenziata nel corso degli anni, non è stata gradita da tutti, infatti rievochiamo dagli archivi che quando si apprese che un poliziotto voleva candidarsi a Consigliere comunale, il figlio del boss Mancuso su Facebook non fece mancare le sue frasi offensive e di dileggio, aggiungendo anche il giudice Gratteri e le forze dell’ordine».
La presenza di un vero rappresentante della legalità come Brugnano in un posto come San Luca si è fatta sentire, «dirette evenienze di questa candidatura ricorreva come adesso il mese di maggio e la data del 23 maggio, che è quella della strage di Capaci. Fu fatta una celebrazione del giudice Falcone, della moglie, anch’essa giudice, e degli agenti di scorta che perirono in quell’eccidio. Quel seme fu rigenerato da Jole Santelli, di cui approfittiamo per dire che le è stato giustamente intitolato un bene sequestrato alla mafia di recente, che organizzò una manifestazione pubblica ufficiale, ancora più partecipata e più segnante». «Visto che siamo andati su questi territori – ha detto ancora Leporace nel corso di “Quarta Parete” – approfitto anche per segnalare che sul web troverete un intervento del solito Gratteri che parlando a una tv che si occupa di scuola, ha ricordato un episodio personale che alcuni di noi cronisti scomodi conosciamo bene, cioè a dire che molti magistrati che oggi salgono e saliranno il prossimo 23 maggio sui palchi e nelle scuole per ricordare Falcone, ne parlavano molto male, lo avversavano. Personalmente io ne ho scritto molto di questo, giusto per fare un nome mi viene in mente Pignatone. Borsellino veniva chiamato fascista, oggi tutti sono per Borsellino e Falcone. Cerchiamo di ricordare i morti, ma ricordarli da vivi e di come furono avversati».

Un paese di pastori, mafiosi e 200 laureati «che dovrebbero avviare un’azione di restanza»

In chiusura di puntata Leporace è tornato sul buon episodio di San Luca, dove Giuseppe Brugnano, poliziotto, ha ringraziato tutti ma ha avuto anche la nettezza di dire che, la mancanza di liste per San Luca è una sconfitta che riguarda tutti. «Noi – ha sottolineato – l’abbiamo già detto, lo ribadiamo, ci aggrappiamo però a questo segnale di speranza di chi, pur non essendo di San Luca, capisce che questo è un problema di tutti. Nel corso di questo Consiglio comunale il bravo sindaco Bartolo, nel suo rapporto alla città, ha ricordato che San Luca non è un paese solo di pastori e di mafiosi, ma ci sono ben 200 laureati che stanno in tutto il mondo. Quei 200 laureati di San Luca dovrebbero avere un po’ di cura per il loro luogo natale e aprire un’azione di restanza a favore di San Luca e della Calabria. Occupiamoci di San Luca – ha concluso Leporace – arriverà il commissario, però la democrazia in questo paese simbolo, il paese di Corrado Alvaro, va salvata e ripristinata». (redazione@corrierecal.it)

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