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Piano oncologico nazionale, a breve la cabina di regia centralizzata

Favo: «Oggi ammalarsi in Calabria non è come ammalarsi nel Nord Italia»

Pubblicato il: 16/05/2024 – 13:50
Piano oncologico nazionale, a breve la cabina di regia centralizzata

ROMA «Nei prossimi giorni, d’intesa con il ministro Orazio Schillaci, costituiremo una cabina di regia centralizzata per l’attuazione e l’implementazione del Piano oncologico nazionale (Pon)». Lo ha annunciato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, rispondendo alla richiesta in tal senso avanzata dalla Federazione associazioni di volontariato in oncologia (Favo), in occasione della presentazione del 16/mo Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. La Cabina, ha spiegato Vaia, «rappresenta uno strumento concreto per uniformare su tutto il territorio nazionale l’accesso alle cure e l’applicazione del Pon approvato lo scorso anno, contro dunque le disparità regionali che restano un problema da risolvere». E proprio delle oramai “inaccettabili” diseguaglianze sul territorio ha parlato la segretaria Favo Elisabetta Iannelli: «In Italia la sopravvivenza per i tumori a 5 anni raggiunge il 60% e quasi 4 milioni di cittadini vivono dopo la diagnosi. A questi dati fortemente positivi si contrappongono però difficoltà crescenti, che riguardano la tenuta del sistema sanitario in tutti gli ambiti della strategia di controllo dei tumori: dagli screening, con differenze di copertura che superano il 40% tra le Regioni del Nord e quelle Sud, alle difficoltà di accesso ai test di biologia molecolare, ai percorsi terapeutici, ai programmi di riabilitazione fisica e psico-sociale, alla ricerca. Da qui la richiesta di istituire quanto prima la Cabina di regia nazionale che monitori il Pon e individui i necessari incentivi per le Regioni». Inoltre, sottolinea, «bisogna dare concreto sviluppo alle Reti oncologiche che garantiscono pari opportunità di cura a tutti i malati: basta con i pazienti costretti ad affidarsi alla “lotteria del codice postale”, perché oggi ammalarsi in Calabria non è come ammalarsi nel Nord Italia». Infine, le risorse: «Le scelte fatte finora sul piano finanziario non sono idonee a rispondere alle necessità dei malati di cancro. Nel 2023 si è provveduto al riparto del fondo per l’implementazione del Pon 2023-2027, con 10 milioni di euro annui. Alla Lombardia sono destinati poco più di 1.700.000 euro per ciascun anno, alla Basilicata circa 83.000. Si tratta di cifre a dir poco irrilevanti, del tutto insufficienti – conclude Iannelli – a raggiungere gli obiettivi previsti dal Pon».

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