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«Così il Pd mi ha licenziata e non mi paga stipendi arretrati e liquidazione»

“La Verità” racconta la storia di Jlenia Sardano, vedova e madre di un bambino di due anni. Centrodestra all’attacco, la replica di Pecoraro

Pubblicato il: 18/05/2024 – 13:02
«Così il Pd mi ha licenziata e non mi paga stipendi arretrati e liquidazione»

COSENZA «Jlenia Sardano, vedova e madre di un bambino di 2 anni, è stata licenziata dalla federazione provinciale del Pd di Cosenza. Ha lavorato 15 anni per il Pd, prima in nero e poi assunta a tempo indeterminato. Non ha percepito alcuni stipendi e il trattamento di fine rapporto». A raccontare questa storia è il giornale “La Verità”, che riporta le dichiarazioni della Sardano, la quale riferisce di aver scritto più volte alla leader del Pd, Elly Schlein, e al presidente dei senatori dem, e già commissario provinciale del Pd di Cosenza, Francesco Boccia, per avere risposte «ma nulla, il partito che prometteva di difendere i lavoratori è diventato un mostro da combattere». La donna il 31 dicembre 2022 ha ricevuto la lettera di risoluzione del rapporto con il Pd per “riduzione del personale”.

Centrodestra all’attacco

Ovviamente, la vicenda è stata ripresa dal centrodestra, che sta andando all’attacco del Pd.  «E’ vergognoso quanto sarebbe accaduto a Cosenza, dove Jlenia Sardano, madre di una bimba di 2 anni e dipendente del Pd, sarebbe stata licenziata dopo 15 anni di lavoro, alcuni dei quali addirittura in nero, senza percepire diversi stipendi e il trattamento di fine rapporto per circa 15mila euro. La Schlein sarebbe stata più volte chiamata da questa donna, madre e lavoratrice, ma non avrebbe mai risposto», dice, il deputato della Lega Rossano Sasso, responsabile della campagna elettorale della Lega i Calabria aggiunge: «Il capo del Pd che ciarla di salario minimo e di tutele dei lavoratori, tra una consulenza della sua armocromista e un’intervista in tv, non ha trovato il tempo di rispondere ad una donna che per il Pd ha speso la sua vita? Sfruttamento del lavoro in nero, maltrattamento di una lavoratrice, umiliazione e stipendi non pagati: la Schlein chiarisca».  A sua volta, la parlamentare calabrese della Lega Simona Loizzo aggiunge: «Licenziare una madre di una bimba di due anni, dopo 15 anni di lavoro, senza farle percepire la totalità degli stipendi e il Tfr per circa 14mila euro, sarebbe già di per sé un fatto molto grave. Ma quando a fare questo è il Pd, che si erge a paladino dei lavoratori, diventa inaccettabile. Schlein non ha nulla da dichiarare? Perché non risponde a Jlenia Sardano, la protagonista di questa vicenda, che più volte l’ha interpellata? Il Pd chiarisca». 

La replica del segretario Pecoraro

«La Federazione provinciale è un’associazione di diritto privato dotata di autonomia patrimoniale e che, per le sue obbligazioni, non risponde né il Partito nazionale né quello regionale. Pertanto, l’accostamento alla vicenda di Ilenia Sardano della segreteria Schlein e del Capogruppo Boccia non è fondata». Lo dichiara Vittorio Pecoraro, segretario provinciale Partito democratico di Cosenza, in merito al caso di presunto lavoro nero denunciato dalla Lega. «Ilenia Sardano – si legge in una nota – è stata una valida attivista e collaboratrice, lavorando negli ultimi 15 anni sia con strutture del Consiglio regionale della Calabria sia con il Partito provinciale, ricoprendo il ruolo di unica funzionaria per lo stesso. Nel 2022, l’assenza di stabili entrate finanziarie da parte della Federazione provinciale ci ha costretto a non poter più avvalerci di personale dipendente, comportando la necessità di interrompere il contratto di lavoro della nostra unica dipendente». Inoltre, continua la nota, «segnaliamo che il senatore Boccia, nella sua qualità di ex commissario provinciale, limitatamente al periodo delle elezioni amministrative dell’ottobre 2021, ha lasciato la federazione, subito dopo il congresso tenutosi nei tre mesi successivi, con i conti in ordine, garantendo rigorosamente ogni spettanza e ha sempre espresso parole di stima nei confronti della dipendente oltre a richiederci di salvaguardare sempre le sue prerogative di lavoratrice. In merito alla questione di fondo, i rapporti di debito e credito della Federazione, inclusi quelli di lavoro, risentono della complessiva situazione finanziaria venutasi progressivamente a creare dall’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti nel 2013, nonché della mole di contenzioso accumulatasi a partire dal 2009. La federazione con i suoi iscritti a partire dagli eletti con maggiori responsabilità – conclude la nota di Pecoraro – è impegnata nel risolvere la vicenda in tempi rapidi e procederà a garantire le cifre spettanti alla lavoratrice».

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