LOCRI «Un confronto tra prevenzione amministrativa, prevenzione giudiziaria e possibilità di difesa, in questa triangolazione devono stare i criteri di prevedibilità e conoscibilità che consentono agli imprenditori di fare la scelta adeguata». Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Stefano Musolino a Locri, a margine dell’incontro dibattito dal titolo “La tutela delle imprese a rischio di ingerenze criminose” nel corso del quale è stato presentato il libro “Amministrazione e controllo giudiziario” di Gennaro Brescia, Sandro Cavaliere e Giovanni Mottura. A prenderne parte anche la prefetta di Reggio Calabria Clara Vaccaro.
«È un incontro importante perché impatta su una realtà amministrativa e giudiziaria che incide moltissimo sulle nostre aziende e abbiamo bisogno di far comprendere agli imprenditori come potersi regolare nelle loro scelte e quale deve essere il perimetro dentro il quale coordinare le loro attività. Incontri come questi sono funzionali a dare informazioni adeguate, chiarire eventuali profili di incertezza che pure ci sono nell’interpretazione e con questo spirito il mio ufficio vuole dare un contributo di chiarezza e funzionalità nelle esigenze dell’imprenditoria del territorio», ha spiegato il procuratore aggiunto che nel corso dell’incontro è intervenuto in merito alle misure interdittive antimafia e le misure di prevenzione patrimoniali: le interferenze e i “presupposti” per l’applicazione del controllo giudiziario.
«Quello di cui parliamo è la straordinaria incidenza che l’interdittiva antimafia ha sulle realtà imprenditoriali spesso sulla base di valutazioni fondate su probabilismo, nella logica del più probabile che non, in relazione al tentativo di infiltrazione mafiosa che può condurre a provvedimenti interdittiva molto incidenti sulle aziende, qualcuno parla addirittura di morte civili delle aziende, senza che in realtà vi sia una possibilità autentica di difesa piena rispetto a queste iniziative che sono puramente preventive. Per questo – ha concluso Musolino – è previsto l’istituto del controllo giudiziario che è un istituto che consenta ad un’azienda che abbia un’organizzazione funzionale di potere neutralizzare gli effetti dell’interdittiva, continuare quindi ad operare e senza essere in qualche maniera uccisa o comunque significativamente compressa dall’interdittiva antimafia». (m.ripolo@corrierecal.it)
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