CATANZARO “Non è accettabile che la sanità pubblica in Calabria sia commissariata da 14 anni e non si registrano miglioramenti né dal punto di visto economico e finanziario né nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. La Calabria è all’ultimo posto nella classifica italiana dei Lea: 14 calabresi su 100 hanno deciso di non curarsi, 70 mila calabresi ogni anno intraprendono i viaggi della speranza al Nord. E’ come se lo Stato avesse alzato bandiera bianca. In cinque anni di decreti ad hoc sulla Calabria sono aumentati i poteri del Commissario ma i benefici diretti sui cittadini calabresi sono stati nulli. Come è possibile che, nonostante la presenza del commissario, siano state sciolte per mafia le Aziende sanitarie di Reggio Calabria e Catanzaro e a Vibo si sia appena insediata la commissione d’accesso? C’è bisogno di accendere i riflettori sul caso Calabria. E sul modo in cui questa destra sta gestendo la sanità spostando tutto l’asse verso il privato. L’Europa se ne dovrà occupare”. Così Sandro Ruotolo, candidato del Pd alle elezioni europee nel collegio sud.
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