REGGIO CALABRIA “Salvare la stagione estiva 2024 in attesa di una definizione del quadro normativo nazionale”. A questo obiettivo tende una proposta di legge presentata dal gruppo della Lega in Consiglio regionale che punta a prorogare l’efficacia delle concessioni demaniali marittime in essere fino al 31 dicembre 2024: la proposta di ferme, sottoscritta dai consiglieri Molinaro, Gelardi, Mancuso, Mattiani, Raso, in pratica vuole revisionare la legge regionale 17 del 2005, con la quale la Regione ha demandato ai Comuni la gestione del demanio marittimo, e soprattutto si inserisce nel dibattito nato dall’attuazione della direttiva Ue “Bolkenstein” e dalla recente decisione del Consiglio di Stato che conferma la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno richiedendo la predisposizione di apposite gare da parte dei Comuni.
Nella relazione illustrativa il gruppo della Lega cita anzitutto una norma regionale del 2017 che “dispone che, nelle more dell’emanazione di un’organica disciplina della materia, i Comuni debbano adeguare i propri ordinamenti rilasciando le nuove concessioni demaniali marittime nel rispetto dei principi di evidenza pubblica, parità di trattamento, non discriminazione, pubblicità, libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi”, ai sensi delle direttive comunitarie, specificando che «tale norma, se adeguatamente modificata secondo i contenuti della presente proposta di legge regionale, può costituire lo strumento legale per assicurare l’utilizzo del demanio marittimo in Calabria, nella stagione estiva 2024, nelle more della definizione del quadro giuridico nazionale, sulla base della interlocuzione in corso tra il Governo nazionale e le autorità europee, nell’ambito dell’attuazione dall’articolo 12 della direttiva relativa ai servizi nel mercato interno (“direttiva Bolkestein”). Al riguardo è opportuno rilevare che la nota di risposta del Governo italiano, del 16 gennaio 2024, alla lettera di messa in mora della Commissione europea si conclude con le seguenti affermazioni: “In conclusione, si conferma la piena disponibilità delle competenti autorità nazionali a proseguire il dialogo e la collaborazione con la Commissione europea addivenire ad una declinazione dei criteri di determinazione della scarsità della risorsa, e quindi di riordino del settore, pienamente coerente con il quadro normativo unionale e con la giurisprudenza della Corte di giustizia” ». Secondo il gruppo regionale della Lega «pertanto, non essendo definito il suddetto sistema di “declinazione dei criteri di determinazione della scarsità della risorsa”, ed essendo ormai in corso la stagione estiva 2024, risulta indispensabile prevedere la prosecuzione dell’efficacia delle concessioni in essere, fino al 31 dicembre 2024. E’ ragionevole prevedere che entro tale termine sarà definito il quadro normativo nazionale, in piena coerenza con il quadro normativo unionale. D’altra parte, per non rischiare di far aumentare la confusione amministrativa con soluzioni “originali/estemporanee” da parte dei Comuni, le quali potrebbero anche andare in contrasto con il futuro quadro normativo nazionale, l’unica soluzione ragionevole appare la prosecuzione dell’efficacia delle concessioni in essere. In tal senso, con l’approvazione della presente proposta di legge, il quadro normativo regionale assumerebbe una fisionomia chiara ed univoca». (c. a.)
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