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Sequestrato un fucile a canne mozze, un arresto nel Vibonese

L’arma è stata ritrovata a circa un metro di profondità in un podere insieme alle cartucce. Blitz della Polizia di Vibo

Pubblicato il: 20/05/2024 – 10:07
Sequestrato un fucile a canne mozze, un arresto nel Vibonese

VIBO VALENTIA Nel corso di mirati servizi della Polizia di Stato dedicati al contrasto del traffico di armi clandestine, il 15 maggio personale della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha sottoposto a perquisizione personale e locale un soggetto sospettato di detenere armi presso un terreno nella sua disponibilità. Gli investigatori, con l’ausilio di personale dell’Unità Cinofila dell’U.P.G. e S.P. della Questura, si sono, quindi, recati nella prima mattinata presso un casolare a San Gregorio d’Ippona, nel Vibonese, in uso al sospettato e da questi adibito all’allevamento domestico di animali ed al ricovero di attrezzi da lavoro. Dopo aver perquisito tutti i locali del sito, gli uomini della Squadra Mobile, non demordendo nella ricerca, hanno iniziato a controllare se delle armi da fuoco potessero essere state interrate nel pertinente fondo, posto che lo stesso, in alcuni punti, presentava degli elementi di discontinuità. Si è proceduto, quindi, ad operare delle escavazioni sia manualmente che con l’ausilio di personale dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Vibo Valentia, fatto intervenire, in ragione della vastità dell’area, con mezzo meccanico attrezzato per l’escavazione.
È così che a circa un metro di profondità è stato rinvenuto un involucro metallico tipo canna fumaria, abilmente sigillato, al cui interno era stato occultato un fucile a “canne mozze” e svariate cartucce dello stesso calibro. L’alterazione dell’arma, attraverso l’accorciamento delle canne è una pratica comunemente utilizzata per realizzare una maggiore occultabilità o una facilità di uso o di porto. Sulla scorta di quanto emerso dall’attività di polizia giudiziaria, esperita sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato e, dopo la convalida, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con obbligo di permanenza domiciliare dalle ore 21.00 alle ore 6.00, nonché l’obbligo di presentazione quotidiana all’Ufficio di P.G. competente per territorio.

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