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inchiesta “recovery”

Cosenza, il conto non pagato e la minaccia di una donna: «Vi faccio incendiare tutto»

L’episodio finito al centro dell’inchiesta della Dda. Qualcuno non paga e il titolare di una sala ricevimenti contatta Gianfranco Sganga

Pubblicato il: 21/05/2024 – 7:33
Cosenza, il conto non pagato e la minaccia di una donna: «Vi faccio incendiare tutto»

COSENZA Un soggetto chiama la compagna di Gianfranco Sganga per chiedere di poter parlare, con l’indagato finito nell’inchiesta “Recovery” coordinata dalla Dda di Catanzaro. La telefonata è intercettata. Nella circostanza, racconta all’interlocutore, di aver avuto grossi problemi durante un ricevimento che ha avuto luogo nella serata precedente: a causa di un blackout generale che ha colpito tutto l’hinterland cosentino, gli ospiti del matrimonio sono stati costretti a cenare senza aria condizionata e per circa un’ora addirittura senza luce. Una situazione poco confortevole ma qualcuno avrebbe esagerato nel manifestare il proprio disappunto. Una donna, in particolare, avrebbe millantato conoscenze nell’ambito degli ambienti malavitosi: «Che io sono questo… che io sono con l’operazione Reset… che non guadagnate un centesimo… anzi mi dovete fare voi un regalo a me…». La donna, a detta dell’interlocutore che chiede l’intervento di Sganga, sarebbe una organizzatrice di matrimoni, ma «circa un anno prima era stata allontanata dal fratello in quanto coinvolta nell’operazione di Polizia denominata “Malarintha” coordinata dalla procura della Repubblica di Cosenza. Dopo la narrazione dei fatti accaduti, l’interlocutore chiede l’intermediazione del suo «protettore», Gianfranco Sganga, al fine di recuperare la somma spettante a riguardo dell’evento. L’indagato nell’inchiesta “Recovery“, accusato di essere a «capo» di un gruppo criminale rassicura sul proprio impegno: «Domani mattina già sarà fatta… digli al parente… domani ci vanno..». Nonostante l’incontro però, il soggetto che ha chiesto l’intervento di Sganga continua a lamentare l’atteggiamento della donna, che «meriterebbe di essere redarguita in maniera più incisiva (…) perché continua a millantare conoscenze vicine alla criminalità organizzata Crotonese e Reggina, capaci di agire per suo conto, qualora ordinasse di incendiare la sala ricevimenti». Le minacce sarebbero state esplicite. «Che io faccio venire gente di qua e di là… e vi faccio dare fuoco a tutto… che a me me la sucate tutti… Che faccio venire gente da Crotone… gente di Reggio…Vi faccio incendiare tutto…».
L’episodio infastidisce Sganga che replica: «Ma tu guarda che intelligenza…fa venire gente da fuori…come se fossero i padroni della città di Cosenza?…O sennò dovremmo andare noi a Crotone eoa Reggio come fossimo i padroni ed andare tranquillamente…senza…». (f.b.)

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