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Balneari, il Cds insiste per la gara ma l’estate 2024 è salva

Il Consiglio di Stato apre alla proroga tecnica fino a fine anno. Anche la Calabria su questa linea

Pubblicato il: 21/05/2024 – 15:43
Balneari, il Cds insiste per la gara ma l’estate 2024 è salva

ROMA Illegittime le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime. Con le tre sentenze depositate ieri, e relative ai giudizi oggetto delle decisioni delle Sezioni unite della Cassazione e della Corte di Giustizia, “il Consiglio di Stato ha riaffermato i consolidati principi della sua giurisprudenza sulla illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative stabilite dal legislatore dagli articoli 1, commi 682 e 683, della legge. 145 del 2018; 182, comma 2, del decreto legge 34 del 2020, convertito nella legge 77 del 2020 100, comma 1, del decreto legge 104 del 2020, convertito nella legge 126 del 2020e,  da ultimo, con il decreto legge 198 del 2022, nella legge 14 del 2023 e in quanto contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla Direttiva Bolkestein, ma anche dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”. Il Consiglio di Stato ha chiarito che “la disapplicazione delle norme nazionali sulle concessioni demaniali marittime si impone prima e a prescindere dall’esame della questione della scarsità delle risorse, che in ogni caso non risulta essere decisiva in quanto anche ove si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in presenza di un interesse transfrontaliero certo e dal diritto nazionale anche in assenza di tale interesse. Il Consiglio di Stato ha pertanto ribadito la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023. In relazione all’avvio della stagione balneare, il Consiglio di Stato ha richiamato il contenuto dell’espressa disposizione di legge (art 3, comma 3, della legge  118/2022 nella sua originaria versione e disapplicate le modifiche apportate dalla legge 14 del 2023), che consente, in caso di difficoltà nel completamento della gara, la sola proroga cosiddetta tecnica fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni già scadute per i Comuni che abbiano deliberato di avviare o abbiano già avviato le gare per assegnare le concessioni”. Per quanto riguarda la Calabria, anche la Regione – risulta da fonti accreditate– nei prossimi giorni dovrebbe adottare la soluzione della proroga “tecnica”: tra l’altro, nei giorni scorsi anche il gruppo della Lega in Consiglio regionale – per come anticipato dal Corriere della Calabria – ha depositato una proposta di legge che, per “salvare” la stagione estiva,  prevede una proroga delle concessioni in atto fino al 31 dicembre nell’attesa che si definisca il quadro nazionale alla luce delle direttive europee e delle decisioni della giustizia amministrativa.

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