Rettore, domani scendono in campo docenti, medici, istituzioni e sportivi nella rassegna di incontri e dibattiti promossa dal Corriere della Calabria.
Da qualche mese nella Costituzione Italiana è riconosciuto espressamente il valore educativo sociale e di promozione del benessere psicofisico dello sport: proprio il riferimento al benessere, che supera il concetto di salute come assenza di malattia, è la chiave per comprendere la funzione dello sport nella società contemporanea. Benessere come assenza di malattia e quindi anche come prevenzione della malattia. Questa rassegna propone un approccio dinamico alla prevenzione coniugando la ricerca e la formazione di ambito medico con la pratica sportiva come attività finalizzata e rivolta al benessere della persona. Dati alla mano, lo sport produce, di anno in anno, sempre maggiori benefici sulla salute e sul benessere; si tratta di benefici che possono misurarsi con diversi indicatori: diminuzione delle patologie, migliore risposta a cicli di cura, maggior attenzione al benessere ed alla qualità della vita. La medicina e lo sport si incontrano e la sede di questo incontro non può che essere l’Università come luogo di ricerca e di formazione ma altresì come luogo che, attraverso le attività di Terza Missione, si apre alla comunità e rivolge proprio alla comunità gli sforzi ed i risultati dei propri studi e delle proprie ricerche. Le tavole rotonde ed i seminari che si svolgeranno in queste giornate saranno l’occasione per proporre un confronto tra studiosi provenienti da aree diverse e per rileggere il binomio “sport&prevenzione” dal punto di vista medico e da quello delle scienze sociali e giuridiche: se si parla di diritto alla salute e di diritto allo sport, si può e di deve parlare anche di diritto alla salute attraverso lo sport.
Ma la rassegna è anche l’occasione per presentare il nuovo corso di laurea in Scienze motorie e Diritto dello sport.
Si tratta di una scommessa dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, un corso nuovo ed originale, che affianca alla tradizionale impostazione della classe di studi in scienze motorie una formazione economico-giuridica per rispondere alle esigenze di un mondo sportivo sempre più complesso ed organizzato. La recente riforma dello sport ha introdotto la nuova figura generale del “lavoratore sportivo” ed ha riconosciuto il valore della prestazione sportiva come attività lavorativa a tutti i livelli e non più soltanto a quelli di vertice: sono aumentati adempimenti ed obblighi per le società sportive e gli enti. Sempre la riforma ha valorizzato le diverse figure professionali del chinesiologo, tra le quali anche quella del chinesiologo dello sport e delle attività adattate; per tutte queste figure la formazione universitaria è oggi necessaria. Per rispondere alle diverse esigenze del mondo sportivo e guardando con particolare attenzione al nostro contesto locale, il nuovo corso offre un percorso formativo ricco ed articolato che permetterà di formarsi come sportivi e come chinesiologi, ma altresì di acquisire competenze sulla gestione dei sodalizi sportivi e degli impianti e sulla organizzazione delle manifestazioni sia a livello più piccolo e locale, che a livello nazionale. La partnership con le delegazioni territoriali del CONI e del CIP e di diverse Federazioni Sportive Nazionali permetterà inoltre di avere, sin da subito, un confronto con le istituzioni sportive locali e di poter valorizzare appieno le potenzialità dei corsisti.
Il ruolo dell’Università valutando i possibili scenari futuri del SSN anche e soprattutto in tema di prevenzione.
Il confronto tra studiosi di diversa estrazione e di diversa afferenza scientifica permette di valutare appieno quali possano essere oggi le potenzialità dell’attività sportiva come strumento di prevenzione e contrasto delle patologie tanto della sfera fisica che di quella esistenziale e diciamo pure mentale. Ed in questa attività il SSN non può che essere in prima linea, raccogliendo quelle sfide connaturate alla dimensione pubblica e cercando di realizzare una effettiva integrazione strutture sanitarie-territorio attorno ai soggetti destinatari delle prestazioni del SSN. La presenza, nei diversi panel degli incontri, del Garante della Salute, del DG dell’ASP Reggio Calabria, nonché del Commissario Straordinario del GOM e del sub-commissario alla Sanità regionale, credo permetterà di capire quale sia lo stato dell’arte e quali progressi dovranno essere realizzati nel futuro più prossimo. La prevenzione è una vittoria doppia: lo è dal punto di vista della gestione delle attività del SSN collegate alle cure delle patologie, che potrebbero veder diminuire ancora di più il numero annuale dei soggetti “nuovi ammalati”; ma lo è anche dal punto di vista della comunità, che migliora nella qualità della vita dei singoli e del gruppo. Questo ciclo di seminari testimonia l’impegno dell’Università, a fianco delle istituzioni calabresi del settore sanità, e vuole essere pienamente Terza Missione per contribuire alla trasformazione culturale della nostra terra. (redazione@corrierecal.it)
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