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LA SVOLTA

La rete Tim in rame va in pensione, parte lo switch off

Vengono spente le prime 62 centrali per passare alla fibra. Coinvolte diverse regioni tra cui la Calabria

Pubblicato il: 24/05/2024 – 17:14
La rete Tim in rame va in pensione, parte lo switch off

MILANO Le vecchie linee telefoniche in rame di Tim vanno in pensione per fare spazio alla fibra ottica. Mentre il gruppo di tlc attende il via libera dalle Ue per procedere alla vendita al fondo Kkr di tutta la sua infrastruttura di rete, Netco, è partito lo switch off, ossia lo spegnimento, delle rete primaria in rame. Un po’ come è avvenuto con lo switch della televisione l’obiettivo è di passare dall’analogico al digitale, anche se il cavo di metallo non sparisce per ora del tutto. A partire dal 25 maggio vengono dismesse le prime 62 centrali di Tim interamente in rame, ossia gli edifici che contengono gli apparati di trasmissione, nelle periferie delle grandi città o nei piccoli comuni. Il piano proseguirà con il progressivo spegnimento di oltre 6.700 centrali, sulle circa 10.500 esistenti, entro il 2028. Le prime 62 si trovano in 54 diversi comuni in 11 regioni: Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Lo spegnimento comporta il passaggio dei collegamenti con le centrali eliminate (adsl, isdn e linee telefoniche rtg) sulla rete Tim di nuova generazione, già disponibile totalmente o in parte in fibra: in quest’ultimo caso si parla della tecnologia Fttc, che è un misto di rame e fibra. Per i clienti di Tim informati dello switch off in bolletta, non cambierà il numero telefonico e la tariffa ma riceveranno la visita di un tecnico per cambiare per lo meno il modem. Gli interventi di adeguamento tecnologico sono stati approvati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) all’interno di un più ampio piano generale di rinnovamento delle tecnologie, che prevede la progressiva dismissione delle centrali della rete in rame. La migrazione dei clienti verso la banda ultralarga permetterà non solo di migliorare le prestazioni e della qualità del servizio. Avrà infatti benefici sull’ambiente. La chiusura delle centrali in rame, e il contestuale spegnimento di tutti gli apparati legati ai servizi presenti nelle altre centrali collegate, consentirà a regime di ridurre i consumi di energia. “Diamo corso ad una importante fase di trasformazione della nostra rete di accesso”, ha sottolineato Elisabetta Romano, chief network operations & wholesale officer di Tim. “Per poter dismettere un numero così consistente di centrali diventa fondamentale il costante impegno alla realizzazione delle reti che utilizzano in tutto o in parte la fibra ottica ed all’innovazione delle piattaforme tecnologiche obsolete. Stiamo lavorando per accelerare il processo e creare le condizioni per spegnere un significativo numero di centrali già nei prossimi due anni”, ha aggiunto. (Marcella Merlo-ANSA).

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