CATANZARO Il 24 ottobre 2023 il gip del Tribunale di Catanzaro aveva accolto l’istanza presentata dall’avvocato Francesco Verri, difensore di Giancarlo Devona finito agli arresti domiciliari al termine di una inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e denominata Glicine-Acheronte. L’ex capo gabinetto di Mario Oliverio e per un periodo capo struttura di Ernesto Alecci, lasciava gli arresti domiciliari e tornava libero. Devona, oggi, come deciso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro resta libero. L’avvocato Verri ha provato come il suo assistito abbia cambiato vita e come i fatti contestati siano accaduti in tempi remoti e non attuali. «Non può omettersi di considerare la rilevanza delle allegazioni volte a prospettare il definitivo allontanamento del Devona dal contesto amministrativo di commissione dei fatti; elemento che, unitamente al pregresso dato della cessazione di ogni ruolo nell’ente regionale, è indubbiamente idoneo ad incidere sul pericolo di recidiva», scrivono i giudici.
Nel giugno 2023, i carabinieri del Ros, con il supporto dei comandi provinciali di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 34 persone, indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso (22 indagati), associazione per delinquere (9 indagati), associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose (3 indagati), turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata. (f.b.)
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