«Ha ragione monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei: contro la ’ndrangheta non ci si può dividere. Sarebbe un grave errore, se la politica e i vari attori sociali si muovessero isolati, cercando visibilità piuttosto che coinvolgere, come chiedeva Paolo Borsellino, tutte le coscienze, soprattutto i giovani». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd della Calabria. «In linea con la visione di Papa Francesco, monsignor Savino e tutta la Chiesa calabrese – prosegue il parlamentare dem – ci spronano da tempo a superare, sui temi della libertà e dell’eguaglianza, divergenze e limiti, a guardare insieme alle priorità del Sud. La lotta alla ’ndrangheta è una priorità assoluta per la Calabria, che richiede investimenti politici, culturali e sociali, oltre alla meritoria azione repressiva dello Stato». «Dobbiamo testimoniare e insegnare alle nuove generazioni – sottolinea Irto – che la ’ndrangheta crea enormi diseguaglianze e gravissime ingiustizie sociali, che la criminalità organizzata inquina l’economia e determina il progressivo peggioramento della qualità dei servizi pubblici, a partire dalla sanità. Dobbiamo anche respingere e combattere la cultura ’ndranghetista, altro grosso problema, che si sostanzia nell’aggiramento sistematico delle regole, nell’utilizzo di rapporti personali per finalità private, nella prevaricazione a ogni livello, a cominciare dai luoghi dell’infanzia». «Bisogna creare alleanze culturali e sociali per sostenere e diffondere una pedagogia antimafia che, sulla scia dell’insegnamento di don Lorenzo Milani, trasmetta, soprattutto ai più giovani, il valore insuperabile della democrazia e dell’impegno pubblico volto a garantire parità di condizioni ai più poveri e deboli. Come Partito democratico calabrese, continuiamo a lavorare – conclude Irto – proprio in questa direzione». (redazione@corrierecal.it)
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