REGGIO CALABRIA «Le minoranze linguistiche in Calabria rappresentano uno straordinario racconto che la nostra Calabria può annoverare fra le sue peculiarità». E’ l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo a dirlo ai nostri microfoni, a margine del panel conclusivo di “Giochiamo d’anticipo“: l’evento organizzato dal Gruppo Corriere della Calabria in sinergia con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
La storia di Giorgio Mastrota, talento “calabrese” di ritorno, è l’occasione per soffermarsi sulla valorizzazione delle minoranze linguistiche. All’evento hanno partecipato anche il sindaco di Civita, Alessandro Tocci insieme ad una folta delegazione di rappresentanti delle comunità arbereshe dove «rimangono inalterate la lingua, le tradizioni, gli usi, i costumi e perfino i riti», dice Gallo. Che aggiunge: «Credo sia necessario aprire e mostrare al resto del Paese e al mondo questo prezioso scrigno». È un esempio incredibile non solo di tolleranza, ma di vera e propria integrazione in un pianeta che ancora versa sangue di innocenti. Tutto questo lo dobbiamo raccontare con grande orgoglio in una terra ospitale come la Calabria, tutto questo deve creare occasioni di crescita e di sviluppo». Per l’assessore regionale Gianluca Gallo, «Civita è una comunità esemplare, non solo tra le comunità arbereshe, ma in generale fra le comunità calabresi, perché ha compreso la necessità di fare accoglienza di qualità con qualche decennio di anticipo. E questo è un vantaggio che ha mantenuto e che oggi deve vedere però le altre comunità calabresi, impegnate in una ricerca della qualità nell’accoglienza sia gastronomica che dei servizi». Il riferimento di Gallo è al miglioramento delle condizioni necessarie ad aumentare e favorire l’arrivo di turisti.
Due i momenti più importanti dell’ultima giornate dell’evento “Giochiamo di anticipo“. Il primo dedicato ai talenti di ritorno, il secondo invece al percorso delle donne calabresi del vino e di Korale, una iniziativa che racconta dell’impegno nei confronti delle vittime di violenza. «E’ uno straordinario atto di generosità da parte delle donne del vino calabresi. Sono tante, sono brave, producono vini di qualità, sono ben guidate dalla signora Librandi che ha coordinato questo progetto che si è concretizzato in una iniziativa di grande rilievo». La sinergia ha portato alla realizzazione di «un blend fra i vini di qualità di queste cantine che viene donato alla associazione dedicata a Roberta Lanzino che aiuta le donne in difficoltà, le donne vittime di violenza».
(redazione@corrierecal.it)
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