ROMA Si è tenuta oggi alla Camera per la cerimonia a 100 anni dal celebre discorso in cui Giacomo Matteotti denunciò in Parlamento le violenze fasciste alle elezioni del 6 aprile del 1924. In Transatlantico è allestita una mostra che raccoglie una sintesi dell’attività del deputato attraverso i documenti dell’archivio storico e della Biblioteca della Camera, i resoconti parlamentari e una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta. Presenti in aula il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il presidente del Senato Ignazio La Russa e la premier Giorgia Meloni. Per l’occasione sono arrivati tanti volti delle istituzioni e della politica, da Gianfranco Fini, Luciano Violante, Carlo Nordio, Elly Schlein, Mario Monti. L’inno nazionale eseguito dalla Banda Interforze ha aperto le celebrazione. Modera Bruno Vespa. Nel pubblico erano presenti oltre 300 studenti, oltre alla nipote del deputato socialista, Laura Matteotti, e sua nuora, Zahra Haider Mohamed.
«Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no». Lo ha detto la premier Giorgia. «La lezione di Matteotti, – aggiunge – oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza».
«Oggi la Camera dei Deputati onora Giacomo Matteotti, uno dei padri della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista. Esattamente cento anni fa dallo scranno di quest’Aula dove è stata posta una targa in suo ricordo Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita. A perenne ricordo del suo sacrificio questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato». Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, aprendo la cerimonia celebrativa
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