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Cosenza, mancano educatori specializzati: ragazzi con disabilità mentale non posso accedere alle attività estive

La denuncia, in una missiva, di tre associazioni. Bianca Rende: «Si trovino i fondi»

Pubblicato il: 31/05/2024 – 18:13
Cosenza, mancano educatori specializzati: ragazzi con disabilità mentale non posso accedere alle attività estive

COSENZA Le associazioni di Disabilità mentale con sede a Cosenza, informano alcune segnalazioni da parte dei genitori dei bambini con disabilità, ai quali non viene data la possibilità – «da parte dell’Ente gestore delle attività estive presso la “Città dei Ragazzi”, di iscrivere i propri figli, poiché l’organizzazione non prevede tra i propri operatori, la presenza di Educatori specializzati». La missiva – indirizzata al settore welfare del comune di Cosenza – è firmata dalle associazioni: ANGSA Cosenza -APS, AIPD sezione di Cosenza, Associazione L’Arte dei Piccoli Passi -ODV. Si chiede, nella lettera che come in passato si offra la possibilità di iscrizione ai bambini le cui famiglie paghino a proprie spese l’Educatore.

L’affondo di Bianca Rende

Sul caso è intervenuta anche la consigliera comunale, Bianca Rende. «Sostengo con convinzione la richiesta avanzata dai genitori di bambini con disabilità che vedono oggi negata la possibilità di frequentare alcuni centri estivi per la mancanza di educatori specializzati. Si possono comprendere le difficoltà, di natura economica, di chi attualmente esercita le proprie meritorie attività educative nei locali di proprietà del Comune di Cosenza. In qualità di consigliere comunale mi rivolgo al Sindaco e alla giunta del Comune di Cosenza, perché si trovi il modo di stanziare le risorse per coprire il costo degli educatori specializzati e garantire a tutti i bambini la possibilità di frequentare le attività estive, magari attingendo ai fondi per le non autosufficienze, come già avvenuto negli anni scorsi. In una città come Cosenza, che giustamente spalanca le sue porte ad ogni genere di diversità, sono certa che il Sindaco accoglierà questa richiesta per garantire l’inclusione sociale fra tutti i ragazzi dando delle risposte anche alle famiglie».
(f.b.)

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