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Milano da «piazza pulita» a «bruciata» per la ‘ndrangheta a causa delle indagini. L’analisi degli indagati in “Arangea”

Nel dialogo tra Demetrio Palumbo e Carmelo Gullì, i consigli del capocosca per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine: «Pure al bar non vi fermate»

Pubblicato il: 31/05/2024 – 18:29
di Mariateresa Ripolo
Milano da «piazza pulita» a «bruciata» per la ‘ndrangheta a causa delle indagini. L’analisi degli indagati in “Arangea”

REGGIO CALABRIA «Io per esempio, negli anni settanta, quando c’era il boom … inc. .. ma dopo gli anni ottanta, Milano è bruciata. E’ bruciata e quindi… (… )… mettiti qua! Io praticamente, sai perché non… non ho messo le radici, all’epoca quando andavo negli anni settanta, avevo la possibilità, avevo il giro, amici seri… inc… all’epoca avevo venticinque anni… Milano era una piazza pulita, ora Milano è … inc… è inutile che andate praticamente»
Da «piazza pulita» a «bruciata» a causa del grande interesse investigativo. A fare una “analisi” sulle possibilità di espansione criminale a Milano è Demetrio Palumbo, detto “Mico”, indagato, insieme al suo interlocutore Carmelo Gullì, detto “Memè”, nell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria “Arangea”, che ha portato all’arresto di dodici persone (11 in carcere e una ai domiciliari) e permesso di ricostruire dinamiche, assetti della cosca di ‘ndrangheta nel quartiere nella periferia sud di Reggio Calabria e il controllo asfissiante sulle attività commerciali della città. Gli investigatori captano una conversazione tra Palumbo e Gullì durante la quale i due si confrontano su diversi argomenti: dalle loro posizioni giuridiche ai consigli per non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.

I consigli per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine. «Pure al bar non vi fermate»

Il dialogo prende il via dalla discussione su eventuali precedenti penali di Gullì che alla domanda di Palumbo se fosse o meno incensurato risponde con evidente soddisfazione di avere dei precedenti: «Quale incensurato! Io incensurato? – afferma ridendo – ho una indagine a … inc … che non mi nomini qualcuno…( …) Ah! … inc … l’ho scontato e in più in un altro sono uscito assolto, però ora ho una causa ad ottobre per aggressione… ho una causa ad ottobre».
Il capocosca (Palumbo ndr) dall’alto della sua esperienza inizia quindi a dare una serie di consigli a Gullì, lo mette in guardia sulla presenza di telecamere che avrebbero potuto ritrarli insieme e sulle misure da adottare per precauzione, sollecitandolo ad evitare di frequentare i locali pubblici: «nemmeno per il caffè, nemmeno per il caffè, che… (inc)…no, … inc … pure al bar non vi fermate». Ma Gullì sottolineava come fosse particolarmente attento al suo stile di vita, così da non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Io non vedo a nessuno, non mi vedo con nessuno, non … ma non da adesso, lo faccio da tanti anni … (. . .) ma dove? A me al bar? si! Vedete se mi vedete mai a me al bar, non mi vedrete mai a me al bar!». Così, in un susseguirsi di consigli dati per sottrarsi alle investigazioni, Mico Palumbo indicava all’altro le modalità da seguire per fissare appuntamenti senza essere attenzionati: «Dovete camminare… pure se venite qua… qua, dovete camminare, sapete come?… inc … per esempio cercate a quel ragazzo, lo vedo per esempio, con la bicicletta me lo tiro … me lo tiro…».

«Dopo gli anni ottanta Milano è bruciata»

E poi Palumbo chiede a Gullì se fosse mai stato fermato insieme al fratello a Milano, evidenziando come quella città fosse oggetto di intensa attività di indagine: «ti hanno pizzicato pure a te con tuo fratello?(. . .) ma perché? … Per esempio … sapendo … perché … inc … là a Milano vedi che è bruciato», spiegava, rammaricandosi per non aver espanso – si legge nell’ordinanza – il suo potere criminale nella città di Milano negli anni ’70/’80, quando ancora non c’era l’interesse investigativo che c’è oggi: «e Memé … io per esempio, negli anni settanta, quando c’era il boom … inc. .. ma dopo gli anni ottanta, Milano è bruciata. E’ bruciata e quindi… (. .. ) … mettiti qua! Io praticamente, sai perché non… non ho messo le radici, all’epoca quando andavo negli anni settanta, avevo la possibilità, avevo il giro, amici seri … inc … all’epoca avevo venticinque anni … Milano era una piazza pulita, ora Milano è … inc… è inutile che andate praticamente». (m.ripolo@corrierecal.it)

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