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Nuovi tagli per la sanità crotonese: i numeri nelle tabelle della riorganizzazione della rete ospedaliera

Venti le strutture complesse, 27 quelle semplici. Le dipartimentali, invece, saranno sei: su queste si abbatte la mannaia dei tagli

Pubblicato il: 31/05/2024 – 18:18
di Gaetano Megna
Nuovi tagli per la sanità crotonese: i numeri nelle tabelle della riorganizzazione della rete ospedaliera

CROTONE Gli annunci non sempre collimano con le decisioni finali. L’analisi dei numeri presenti nelle tabelle della riorganizzazione della rete ospedaliera fa emergere che sono stati decisi nuovi tagli per la sanità della provincia di Crotone. C’è da dire, intanto, che il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale pitagorica, Antonio Brambilla, dopo avere acquisito i parere previsti, ha preso atto e, quindi, approvato il Dca n. 78 del 26 marzo scorso con il quale la Regione Calabria ha proposto la riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti. A ben guardare non emergono sostanziali novità rispetto alla proposta che era stata avanzata da Simona Carbone, che ha preceduto Brambilla nella gestione dell’Asp di Crotone. La proposta avanzata da Carbone aveva già sollevato dubbi  e perplessità tra i sindacati di categoria. Il Dca propone sulla carta 20 strutture complesse (una in più rispetto al dato attuale): Chirurgia generale, Ortopedia e traumatologia,  Medicina accettazione e urgenza, che è comprende anche il pronto soccorso, Ostetricia e ginecologia, Pediatria, Neonatologia, Cardiologia, Geriatria, Medicina generale, Nefrologia, Neurologia (con Stroke unit), Psichiatria, Gastroenterologia (endoscopia digestiva), Oncologia, Anatomia patologica, Medicina nucleare, Radiologia, Farmacia ospedaliera, Direzione medica Presidio ospedaliero e Terapia intensiva. Sulla carta sono 20, ma nei fatti diventano 19, perché Medicina nucleare è stata “temporaneamente” chiusa per mancanza di locali idonei ad ospitare un’attività che richiede alti livelli di sicurezza per l’utenza e per gli operatori sanitari. “Temporaneamente”, ma sono trascorsi anni. A meno che il commissario Brambilla non abbia fatto il miracolo di risolvere il problema individuando una nuova sede, questa Unità operativa complessa resta un sogno da realizzare. Il miracolo, comunque, non è stato ancora annunciato e gli utenti che devono effettuare scintigrafie sono, ad oggi, costretti a recarsi alle strutture ospedaliere di Catanzaro o Cosenza con grande dispendio di energie e finanziario. Il riconoscimento dell’Unità operativa complessa in più ha, comunque, la sua rilevanza per il calcolo e l’assegnazione delle Unità semplici e dipartimentali. Intanto c’è da precisare che nell’attuale Atto aziendale è presente l’Unità operativa semplice Dipartimentale “Nefrologia/Emodialisi”, che nell’organigramma  del nuovo Atto aziendale dovrà essere inserita nella Struttura Complessa di “Nefrologia”, così come sancisce il Dca n. 78. Essendo 20 le strutture complesse, quelle semplici, ai sensi delle normative vigenti, saranno 27 (il dato si ottiene moltiplicando 20 per il coefficiente 1,33 e il risultato totale è 26,6). Le dipartimentali, invece, saranno sei (il 20% delle semplici). Su queste si abbatte la mannaia dei tagli perché quelle attuali sono: Dermatologia, Laboratorio analisi, Trasfusionale, Riabilitazione, Otorino, Oculistica, Infettivi, Ematologia, Pneumologia e Angiologia. Tenuto conto del fatto che quelle già previste dal Dca sono due (Trasfusionale e Ematologia) da salvare ne restano quattro. Le altre quattro rimanenti rischiano di sparire. Stiamo parlando di Unità come Dermatologia, Otorino, Oculistica e chi più ne ha ne metta. I tagli non sono sciocchezze perché il servizio che non ottiene il riconoscimento, viene ridotto ad un semplice ambulatorio senza risorse finanziarie proprie e magari senza personale. Potrebbe essere una bella botta.

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