Confermata anche dalla Corte di Cassazione la pena a 17 anni e sei mesi e 20 giorni di reclusione per Giuseppe Prostamo, accusato di concorso nell’omicidio di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari, scomparso per un caso di lupara bianca tra il 9 e il 10 ottobre del 2018.
Prostamo, al termine del processo di primo grado, era stato condannato a 30 anni di reclusione, poi ridotti in appello, con l’esclusione delle aggravanti della premeditazione ed i futili motivi, per come avevano chiesto, sul punto, i difensori difesa del giovane di San Giovanni di Mileto, gli avvocati Giuseppe Grande e Sergio Rotundo. Il fratello Giuseppe Prostamo, anche lui di San Giovanni di Mileto, è stato già condannato in primo grado dal gup distrettuale Gabriella Logozzo a 30 anni di carcere al termine del processo celebrato con rito abbreviato.
Secondo l’accusa Francesco Vangeli sarebbe stato attirato in un tranello, ferito mortalmente con un colpo di fucile, chiuso in un sacco di plastica e ancora agonizzante gettato nel fiume Mesima. Ad uccidere Vangeli, secondo l’accusa, sarebbero stati i due fratelli che avrebbero agito in concorso con altre due persone. I fatti si sarebbero consumati tra il pomeriggio e la sera del 9 ottobre 2018. Vangeli sarebbe stato attirato con un pretesto nella casa di Antonio e Giuseppe Prostamo a San Giovanni di Mileto. È qui che il giovane di Filandari sarebbe stato ferito dal colpo di fucile, rinchiuso in un sacco nero di plastica e ancora moribondo trasportato a bordo della sua auto nei pressi del fiume Mesima dove – secondo la ricostruzione degli inquirenti – è stato poi gettato.
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