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Panetta: «Calo demografico, l’Italia ha bisogno di migranti»

Le parole governatore di Bankitalia: «L’esodo dei giovani indebolisce il Paese»

Pubblicato il: 31/05/2024 – 12:48
Panetta: «Calo demografico, l’Italia ha bisogno di migranti»

ROMA Decisi aumenti dei tassi di occupazione «potrebbero arrivare a controbilanciare gli effetti del calo demografico e mantenere invariato il numero degli occupati. E’ inoltre possibile che un sostegno all’ occupazione derivi da un flusso di immigrati regolari superiore a quello ipotizzato dall’Istat». Così il governatore di Bankitalia Fabio Panetta secondo cui il flusso «occorrerà gestirlo, in coordinamento con gli altri paesi europei» e «rafforzando le misure di integrazione». C’è poi il tema giovani: «molti hanno cercato migliori prospettive di lavoro all’estero», 525mila tra il 2008 e il 2022, e «l’esodo indebolisce la dotazione di capitale umano del nostro paese».
Panetta ricorda i dati Istat secondo cui «da qui al 2040 il numero di persone in età lavorativa diminuirà di 5,4 milioni di unità, malgrado un afflusso netto dall’estero di 170.000 persone all’anno. Questa contrazione si tradurrebbe in un calo del Pil del 13 per cento, del 9 per cento in termini pro capite». «Nonostante la crescita dell’ultimo decennio – osserva ancora – la partecipazione al mercato del lavoro, pari al 66,7 per cento, rimane di 8 punti percentuali inferiore alla media dell’area dell’euro. Il divario non è ampio per gli uomini, ma sale a 13 punti percentuali sia per i giovani tra 20 e 34 anni sia per le donne». Per quello che riguarda le donne in particolare, ricorda che il tasso di occupazione femminile «è ancora al 52,5 per cento» e questo anche perché «in Italia è difficile conciliare impegno lavorativo e carichi familiari. L’abbandono del mercato del lavoro dopo la nascita del primo figlio è tra le principali motivazioni della bassa partecipazione» e a suo parere «è positivo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedichi risorse rilevanti ai servizi per l’infanzia». Quanto invece all’occupazione giovanile, Panetta osserva che «ha risentito della bassa crescita. Molti hanno cercato migliori prospettive di lavoro all’estero» e di quelli emigrati tra il 2008 e il 2022 «solo un terzo di essi è tornato in Italia». A lasciare il paese sono stati «soprattutto i laureati, attratti da opportunità retributive e di carriera decisamente più favorevoli. L’esodo indebolisce la dotazione di capitale umano del nostro paese, tradizionalmente afflitto da bassi livelli di istruzione». Panetta si sofferma quindi sul tema dello smart working. «Ad accrescere l’occupazione potrebbero contribuire misure volte a promuovere una diversa organizzazione del lavoro tra quello in presenza e quello a distanza» afferma. E infine, ipotizza effetti positivi sull’occupazione anche da «una revisione del sistema di detrazioni e trasferimenti che riduca i disincentivi al lavoro del secondo percettore di reddito in una famiglia; l’adozione di politiche per stimolare l’assunzione di persone da tempo fuori dal mercato del lavoro».

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