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Concessioni balneari, Bruno Bossio: «Occhiuto non faccia marcia indietro»

L’esponente Pd: «Il Governo Meloni avrebbe fatto bene a fare meno propaganda populista e promuovere un’iniziativa coerente con la sentenza»

Pubblicato il: 02/06/2024 – 15:44
Concessioni balneari, Bruno Bossio: «Occhiuto non faccia marcia indietro»

«È auspicabile che difronte al richiamo di Salvini il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non faccia marcia indietro sull’approvazione della delibera di giunta regionale che potrebbe mettere in condizione i balneari calabresi di operare nella certezza di poter tutelare i loro diritti». Ad affermarlo in una nota è Enza Bruno Bossio, componente della Direzione Nazionale Pd, che aggiunge: «Il Governo Meloni avrebbe fatto bene a fare meno propaganda populista e a promuovere una iniziativa legislativa coerente con la sentenza della Corte Europea di Giustizia di aprile del 2023. Infatti, essa pur ribadendo che la direttiva Bolkestein si applica a tutte le concessioni di occupazione del demanio marittimo, contestualmente evidenza come “non sia ostativa a che la scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili sia valutata combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su una analisi del territorio costiero del comune in questione. È necessario che i criteri adottati da uno Stato membro per valutare la scarsità delle risorse naturali utilizzabili si basino su parametri obiettivi, non discriminatori, trasparenti e proporzionati». «In sostanza – prosegue Bruno Bossio – la direttiva Bolkestein dovrebbe essere applicata solo alle aree a risorse naturali scarse. La costa calabrese è, di fatto, la meno interessata agli effetti della direttiva europea dal momento che l’area occupata dai lidi in concessione è solo del 3,7 per cento a differenza del Veneto dove è il 23,5 per cento e a fronte del 33 per cento delle aree disponibili che a livello nazionale sono sottoposte a concessioni. È il Governo nazionale, dunque, che deve procedere subito ad una mappatura dell’intero territorio costiero italiano. Ciò è prioritario affinché la Commissione Europea possa valutare non in astratto ma nello specifico dove la Bolkestein ha ragione di essere effettivamente applicata».

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