CATANZARO Promuovere la cultura dell’inclusione e contrastare ogni forma di odio e discriminazione: è stato questo il senso dell’iniziativa “Le vittime dell’odio” organizzata a Catanzaro dalla Questura e dal Comando provinciale dei Carabinieri con l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Esperti e consulenti in materia, si sono confrontati sul tema dei fenomeni discriminatori, della prevenzione e delle azioni per contrastarne i conseguenti reati. Presente il sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, che ha parlato di iniziativa «importante per mettere in campo ciò che l’Osservatorio fa rispetto a tutte le forme di intolleranza e per assistere le forze di polizia in termini di formazione su queste grandi sfide del nostro tempo. C’è ovviamente anche la necessità di una battaglia culturale su questi temi». A sua volta, il vicecapo della polizia Vittorio Rizzi ha evidenziato come questa iniziativa «si rivolge soprattutto ai più giovani: è un lavoro di promozione della cultura della legalità e dei valori contro ogni discriminazione, da quella di genere a quella nei confronti del mondo della disabilità. Intendiamo dare segnali importanti ai più giovani perché possano, attraverso i racconti di oggi, costruirsi un bagaglio di conoscenze di esperienze utili per la loro vita. in questo periodo abbiamo un aumento del 1000% degli episodi di antisemitismo che sono legati ai noti fatti in Medio Oriente e che – ha sostenuto Rizzi – hanno visto anche una reazione da parte delle forze di polizia che hanno dovuto aumentare i livelli di attenzione e di vigilanza: anche qui c’è un problema culturale, il problema di rispetto della multietnicità e anche di questo si occupa l’Osservatorio». L’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) è stato istituito nell’anno 2010, su intuizione del prefetto Manganelli, quale strumento interforze per ottimizzare l’azione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, per potenziare le attività di prevenzione e contrasto e per istaurare un rapporto più stretto e collaborativo con tutte le forze dell’ordine del territorio nazionale, dotati ciascuno di un referente territoriale.
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