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Le mani della ‘ndrangheta sul padel, condannato Marco Molluso

A Milano inflitti 2 anni e 8 mesi all’imprenditore

Pubblicato il: 05/06/2024 – 15:00
Le mani della ‘ndrangheta sul padel, condannato Marco Molluso

MILANO E’ stato condannato a 2 anni e 8 mesi l’imprenditore Marco Molluso, accusato di false fatture e autoriciclaggio, nella vicenda che nel dicembre 2022 aveva portato, oltre al suo arresto ai domiciliari, al sequestro preventivo di otto campi da padel del valore di circa 700mila euro, all’interno di un centro sportivo comunale a Milano. Indagine che aveva accertato come la ‘ndrangheta avesse allungato le mani anche sul business del padel, sport del momento. La sentenza è stata emessa con rito abbreviato dalla gup di Milano Tiziana Gueli, a seguito delle indagini della Direzione investigativa antimafia di Milano e della pm della Dda Silvia Bonardi.

I campi costruiti con soldi illeciti

Quei campi da padel sarebbero stati costruiti, secondo le indagini, coi soldi illeciti di un giro di false fatturazioni. Denaro così investito, per l’accusa, dall’imprenditore, nipote del presunto boss della ‘ndrangheta Giosofatto Molluso della “locale” di Corsico (Milano), già condannato a seguito dello storico blitz “Infinito” contro le cosche lombarde del 2010. La giudice con la sentenza ha dissequestrato i campi, che così tornano al Comune. Il Centro sportivo comunale Sant’Ambrogio di Milano era stato affidato dal Comune in concessione alla società Palauno Asd.

Molluso avrebbe agito insieme ai figli del presunto boss

Stando all’ordinanza del gip Anna Calabi, il 39enne Molluso, che agiva assieme ai figli del presunto boss, da «amministratore e rappresentante legale della Mc Immobiliare» avrebbe impiegato nel 2021 almeno «177.706 euro», «provenienti» da una frode fiscale da 1,5 milioni, finanziando la realizzazione degli otto campi. E ci sarebbe stato alla base un finto «contratto di prestazione d’opera» tra la Palauno «e la Mc Immobiliare, tale da dare giustificazione documentale» ai lavori per i campi. «Dietro questo ca.. di padel c’è un business infinito eh», diceva intercettato nel 2021 Molluso. Negli atti si metteva in luce che nell’affare sul padel Giosofatto Molluso era «un saldo punto di riferimento» per il nipote. La difesa, col legale Matteo Picotti, farà ricorso in appello contro la condanna.

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