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Nicotera: «A Lamezia la politica ha dimenticato il valore del territorio e delle persone»

Le parole dell’esponente di Base Popolare: «Proponiamo un’amministrazione condivisa»

Pubblicato il: 06/06/2024 – 12:52
Nicotera: «A Lamezia la politica ha dimenticato il valore del territorio e delle persone»

LAMEZIA TERME «Guardare una città come Lamezia Terme, il suo territorio, le sue periferie e le frazioni, diventa ogni giorno una ferita per gli occhi di quei cittadini che la amano. È per questo che le parole dell’assessore all’Urbanistica Francesco Stella, il quale nei giorni scorsi ha comunicato ai lametini che la carenza di personale è il grande problema dell’amministrazione Mascaro, hanno un sapore amaro.  L’assessore Stella spiega con dovizia di particolari quante iniziative e interventi possono realizzarsi con le risorse che ha disposizione il comune di Lamezia; tuttavia dovrebbe anche dire da quanto tempo sono a disposizione dell’amministrazione questi finanziamenti e perché così poco è stato fatto». È quanto afferma in una nota Vincenzo Nicotera, Coordinatore del Comitato Territoriale di Lamezia di Base Popolare.
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Quanto alla carenza di personale – continua Nicotera – si può, per esempio, sopperire con un’amministrazione condivisa; lo stesso assessore Stella, sottolinea l’importanza di coinvolgere i cittadini, ma perché tutto questo finora non è stato fatto? Una città come Lamezia non può avere solo e sempre belle parole, cosa che ormai accade da troppi anni soprattutto in concomitanza con le campagne elettorali. A Lamezia la politica purtroppo da molto tempo ha dimenticato il reale valore del territorio e delle persone che su di esso vivono. Occorre costruire positività, è evidente che ogni persona, qualunque siano le sue condizioni personali e sociali, è portatrice non solo di bisogni ma anche di capacità, quindi risorse da mettere a disposizione della comunità nell’interesse di tutti. Gli amministratori pubblici ed i funzionari non devono sentirsi a disagio nel dover chiedere la collaborazione dei cittadini per risolvere problemi che non possono superare da soli. Non è una diminutio del loro ruolo ma, invece, il potenziale avvento di un nuovo modello di amministrazione, secondo cui i cittadini contribuiscono concretamente alla risoluzione dei problemi della città.  Chiediamo, dunque, un’amministrazione condivisa, che da tempo avrebbe potuto dare già tanto ai cittadini, come le risposte impellenti di cui tutti hanno estremo bisogno. Parliamo di un moderno modello di amministrazione fondato su nuovo principio costituzionale: la sussidiarietà. Una scelta in tal senso avrebbe escluso il timore che spinge l’assessore Stelle a dire che “è meglio non spendere i soldi se si devono spendere male”. Il pensiero che i finanziamenti messi a disposizione possono tornare indietro senza essere spesi, e questo accade solo per incapacità di chi amministra, dovrebbe tenerlo presente l’assessore Stella prima di fare determinate affermazioni. Quanto dico non è contro chi lavora all’interno del Comune di Lamezia, come tecnici ed impiegati, ma sicuramente quanto scrivo è necessario per chiedere conto a chi ha amministrato in questi anni “perché tanti ritardi”».
«È banale e superficiale – prosegue Nicotera – attribuirli all’alibi della carenza di personale, un buon amministratore si adopera affinché tutto venga speso a favore del proprio territorio, anche il singolo euro deve essere impegnato perché questa città, quest’area, che è tra le più importanti del Mezzogiorno possano avere ciò che merita. A dirla tutta, quello che ha scritto l’assessore Stella sembra anche un modo per mettere le mani avanti di fronte al rischio che questi soldi vengano persi, e sa bene che questa eventualità non potrebbe più essere accettata dai lametini. Base Popolare, che io rappresento a Lamezia Terme, che vuole realmente dialogare con la città e tentare di risolvere i problemi senza avere il capestro di dover proteggere la propria poltrona, si interroga sul perché di tanto tempo perso. Senza dimenticare la vecchia tecnica di fare qualcosa solo in prossimità delle campagne elettorali. Analizzando in maniera un po’ più approfondita quanto scritto dall’assessore Stella che specifica come questi soldi si sarebbero dovuti utilizzare e poi, invece, spiega come li spenderanno, sembra un programma elettorale bello e pronto per il prossimo voto lametino. Insospettisce anche quella piccola frase dedicata al Terzo Settore al quale, secondo l’assessore Stella, si possono affidare le strutture che si realizzeranno, perché, sempre secondo l’assessore, la città manca di senso civico e pare che le opere non si possano programmare, davanti a questo “grave handicap”.  Perché di fronte alla mancanza di senso civico della città è meglio non realizzare nulla se poi non c’è chi le gestisce. Ma che discorso è? Ci pensano oggi che ogni progetto ha la necessità di essere chiaro sulla sua manutenzione e sulla gestione? Il Terzo Settore attende risposte da anni, è disponile a dare supporto da tempo e già lo fa in molti ambiti.  Possibile che ancora adesso gli oltre 36milioni di euro disponibili questa amministrazione non sa come spenderli?»
«L’assessore forse teme che qualcuno metta in evidenza anche questo ritardo – evidenzia Nicotera –e allora ribadisco che le idee hanno bisogno di qualcuno che le approfondisca, le studi, le promuova le applichi, devono essere tradotte da soggetti collettivi in strutture, iniziative, progetti che utilizzano risorse, mettendo in campo tutte le risorse disponibili. Le amministrazioni condivise sono una forma di partecipazione alla vita pubblica che contribuisce a riempire il pericoloso vuoto che si è creato fra cittadini ed istituzioni, aiutando a recuperare il senso di appartenenza ad una comunità. Costituisce una soluzione efficace ai problemi che le nostre società devono affrontare oggi, “problemi di sistema” di enorme complessità ai quali nessun soggetto da solo è in grado di dare risposte. Proprio grazie a questo continuo confronto gli strumenti attuativi dell’amministrazione condivisa sono facili da usare: da un lato uno strumento tradizionale come un regolamento comunale, dall’altro uno inedito come i patti di collaborazione.

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