ROMA Identificati da un team dell’università di Siena nuovi bio-marcatori da cui potrebbero derivare nuove strategie di trattamento personalizzate del Diabete mellito di tipo 1, migliorando sia la diagnosi che la gestione della malattia. La scoperta, spiega l’ateneo, è nell’ambito di uno studio finanziato da Ue e Mur col Centro nazionale per la terapia genica e farmaci Rna. I ricercatori guidati dal professor Francesco Dotta, utilizzando una tecnologia avanzata di sequenziamento dell’Rna che necessita di pochi microlitri di sangue, hanno individuato un gruppo di microRna circolanti che potrebbero diventare preziosi strumenti diagnostici e prognostici per la malattia. Grazie ai microRna è stato individuato un sottogruppo di pazienti che mostrano un miglior controllo della glicemia e un profilo immunologico del sangue diverso dagli altri. La scoperta suggerisce che i microRna circolanti possono essere misurati tramite un semplice prelievo di sangue periferico, in modo da identificare i sottogruppi distinti di pazienti ciascuno con caratteristiche immunologiche e cliniche specifiche. Intanto, sempre per quanto riguarda il diabete si apprende dall’Ema (Agenzia europea dei medicinali) l’approvazione della prima insulina settimanale al mondo per il trattamento dei pazienti adulti con diabete. Lo rende noto l’azienda farmaceutica Novo Nordisk.
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