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Elezioni, appello di Libera Calabria per «un voto responsabile e libero da ogni condizionamento»

La segreteria regionale dell’associazione antimafia si rivolge ai cittadini con particolare riferimento alle Amministrative

Pubblicato il: 07/06/2024 – 18:57
Elezioni, appello di Libera Calabria per «un voto responsabile e libero da ogni condizionamento»

VIBO VALENTIA «Tra poche ore si conclude la campagna elettorale per le elezioni europee e amministrative.  Oltre che per l’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo, in Calabria si vota in 135 comuni per il rinnovo del consiglio comunale e, quindi, per l’elezione del sindaco. Due di questi comuni tornano al voto dopo lo scioglimento per infiltrazioni e condizionamento di tipo mafioso, uno nella provincia di Reggio Calabria, Portigliola, e l’altro in provincia di Vibo Valentia, Soriano Calabro, già sciolto per ben due volte. Una tornata elettorale di particolare interesse nella nostra regione interessata da continue operazioni delle forze dell’ordine e importanti processi per mafia che hanno confermato la grande capacità della criminalità organizzata di condizionare la vita politica, economica e sociale di interi territori. Vi sono alcuni comuni, in particolare quelli del vibonese, compresi il capoluogo Vibo Valentia, che tornano al voto dopo il susseguirsi di importanti operazioni, come Rinascita – Scott, la più grande operazione contro la ‘ndrangheta. Tutte queste operazioni, gli scioglimenti, le commissioni d’accesso dimostrano che la politica ed i partiti non, sempre, sono stati all’altezza del momento storico che stiamo vivendo rispetto a quel sentimento forte e diffuso di liberazione dei territori. Richiamando un grande insegnamento di Paolo Borsellino, abbiamo fatto un appello forte rivolto ai partiti e schieramenti politici a sentire forte il senso di responsabilità che li deve portare a fare grossa pulizia al loro interno non solo di indagati e condannati ma anche di coloro che sono “chiacchierati” per un certo tipo di vicinanze, atteggiamenti che, se anche non costituiscono reato, rendono quel politico poco credibile ed inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. In tal senso è necessario un cambio di passo forte e senza compromessi. E’ proprio a Vibo Valentia con l’associazione “Insieme per il Bene Comune” abbiamo presentato il “Patto per la Città”: un’opportunità, concreta, di partecipazione diretta e cittadinanza attiva che può servire per creare gli anticorpi contro il malaffare e la corruzione. Impegni reciproci di carattere programmatico, etico, democratico e concreto per il bene della comunità, che legano in un rapporto continuo di verifica e progettazione amministratori/amministratrici e cittadini/cittadine, fondamento di un’autentica democrazia ascendente. Parte integrante del patto sono anche l’”Appello ai candidati e alle candidate” e il “Codice Etico per la buona politica” elaborati da “Avviso pubblico”, l’associazione che riunisce Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. In queste elezioni amministrative abbiamo dovuto, purtroppo, registrare la mancanza di candidati al comune di San Luca (RC). Una situazione particolare che merita particolare attenzione da parte della politica nazionale e dello Stato per sconfiggere quel senso di rassegnazione e alimentare quella voglia di cambiamento da parte delle cittadine e cittadini di San Luca. Infine, un appello rivolto alle cittadine e cittadini calabresi. Non possiamo chiedere alla politica che faccia la propria parte con chiarezza e trasparenza, se non prima, come cittadine e cittadini ci assumiamo la nostra quota di responsabilità nella gestione della “cosa pubblica”.  Un’assunzione di responsabilità a partire dal voto dell’8 e 9 giugno, esprimendo un voto consapevole, responsabile e libero da ogni forma di condizionamento, nella consapevolezza che in un contesto regionale come il nostro, la Calabria detiene il triste primato di essere la regione con il più alto numero di comuni sciolti per mafia, il voto rappresenta un’arma importante contro le mafie, ed in particolare contro la ‘ndrangheta.  L’astensione, il non agire non è non è privo di significato ma vuol dire accettare le esistenti relazioni di dominazione. E in alcuni contesti queste relazioni di dominazioni sono governate dalla ‘ndrangheta».  Così in una nota la segreteria regionale di “Libera”.

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