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“Il seme è germogliato”, a Cassano Jonio il ricordo di don Peppe Diana

Trent’anni fa l’uccisione del sacerdote. Presente la sorella Marisa. Monsignor Savino: ha incarnato quanto scritto dal profeta Isaia

Pubblicato il: 09/06/2024 – 13:50
“Il seme è germogliato”, a Cassano Jonio il ricordo di don Peppe Diana

CASSANO JONIO Uno stuolo di camicie blu ha invaso il cortile dell’Episcopio rispondendo all’invito di Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi GIorgio La Pira che ha inteso organizzare con il supporto della Diocesi di Cassano Jonio, guidata da Mons. Francesco Savino e dal locale Gruppo Scout Cassano 1 l’incontro per ricordare i trent’anni dall’uccisione di don Peppe Diana dal titolo “il seme è germogliato”. Presenti Fabrizio Marano, Capo Scout d’Italia e Marisa Diana, sorella di don Giuseppe Diana. Dopo i saluti di Francesco Garofalo che ha rimarcato i tratti salienti della vita di don Diana, i giovani del Gruppo Scout hanno portato in scena, utilizzando il teatro dei burattini che permette di utilizzare differenti linguaggi e tecniche espressive, una storia vissuta in un luogo qualunque, che potrebbe essere il nostro, da un giovane che potrebbe essere un nostro amico. Alla fine i ragazzi hanno lanciato un’importante iniziativa: l’installazione di alcune casette, sul territorio, per raccogliere, giochi, libri, fumetti e perchè no sogni. Fabrizio Marano ha raccontato il don Peppe Scout, la sua vita al servizio dell’altro. Toccante, e non poteva essere altrimenti, la testimonianza di Marisa Diana che, invece, ha raccontato il fratello, il figlio, l’uomo. Un ricordo privato ed intimo di un fratello che nonostante il trascorrere inesorabile del tempo continua a mancare e che la pone, molte volte, in contrasto con Dio. Mons. Savino, come sempre, ha incantato l’uditorio ponendo l’attenzione sul fatto che don Peppe, prima di tutto, è stato ucciso perchè semplicemente compiva in modo credibile il suo ruolo di sacerdote, perchè aveva incarnato ciò che ha scritto il profeta Isaia: “per amore del mio popolo non tacerò”. Ai ragazzi, il pastore della Chiesa cassanese ha raccomandato di seguire la strada del bene, della misericordia, del servizio fatto con passione, della custodia dell’altro e per l’altro. Alla fine dell’incontro, abbracciando simbolicamente Marisa Diana, la figlia e il marito Mons. Savino ha voluto dire ancora una volta grazie a questa donna che, nonostante la sofferenza, ha il difficile compito di testimoniare la vita di don Peppe Diana.

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