Nel confronto tra i risultati delle elezioni europee con quelle precedenti nel 2019 emerge, nella sostanza, il primo significativo dato e che, cioè, il Movimento Stelle ha ormai archiviato le percentuali monstre ottenute nel passato ed i sogni di gloria nel frattempo coltivati. Cinque anni fa i pentastellati ottennero il 26,69% ad un soffio dai duecentomila voti, alle politiche del 2022 collegio plurinominale Camera il 29,36%, oggi invece a scrutinio quasi concluso la percentuale del Movimento 5Stelle arretra di quasi tredici punti fino al 16,16% con voti quasi dimezzati.
La Calabria continua ad essere invece una delle regioni di riferimento per Forza Italia, nel 2019 la percentuale alle elezioni europee fu del 13,32%, alle politiche del 2022 nel collegio plurinominale Camera del 15,64%, oggi gli azzurri proseguono in una crescita esponenziale ì raggiungendo quota 18,01%. Il risultato, che premia Forza Italia ed il suo principale esponente Roberto Occhiuto, diventato nel frattempo Presidente della Regione e vicesegretario nazionale, sarà di certo fatto pesare nel contesto nazionale.
Anche alle nostre latitudini è Fratelli d’Italia (dopo Renzi, Movimento Cinquestelle e Lega) ad essere destinatario di quelle fiammate di consenso che proiettano ciclicamente un partito ai vertici delle classifiche nazionali. Il partito della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in Calabria ha ottenuto 53.270 preferenze personali, si piazza oggi al primo posto con il 20,55%. Un raddoppio rispetto a cinque anni fa quando Fratelli d’Italia conquistò il 10,26. Alle politiche del 2022 era al 19% circa.
Discorso inverso per la Lega il cui arretramento è significativo, nel 2019 il risultato di quella che era la Lega sempre più nazionale e sempre meno padana fu del 22,61%, oggi gli elettori calabresi le hanno assegnato il 9,19%, quasi 14 punti percentuali in meno. In crescita invece rispetto alle politiche del 2022 quando la percentuale si aggirò intorno al 5%. Se rispetto alle precedenti europee la Lega segna dunque un netto ridimensionamento il risultato di oggi viene visto comunque in chiave positiva se raffrontato, appunto, con il dato delle scorse politiche.
Il Partito democratico nel 2019 raggiunse invece il 18,25%, oggi si “accontenta” del 15,92%. In questo caso, tuttavia, occorre anche dire che nel frattempo i democratici hanno perso la guida della regione e subito a livello nazionale un completo stravolgimento del proprio assetto interno tra scissioni, abbandoni, governi audaci e nuove segreterie. E comunque il dato del PD arretra si rispetto alle precedenti europee ma aumenta, sebbene di poco, con riferimento alle politiche del 2022 quando la percentuale fu del 14,71%. La galassia ambientalista e di sinistra procedeva cinque anni fa in ordine sparso senza raggiungere la soglia di sbarramento del 4%, oggi la scelta di dell’Alleanza Verdi Sinistra viene invece premiata con il 5,94%. Peraltro, proprio dalla nostra regione, in un contesto europeo dove spira forte il vento della destra e dei nazionalismi, emerge forte un messaggio identitario, Mimmo Lucano, icona dell’accoglienza ai migranti e simbolo del modello Riace, ottiene in Calabria più di 23mila voti di preferenza che crescono sino a circa 75mila nell’intera circoscrizione Sud. (redazione@corrierecal.it)
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