LAMEZIA TERME Gioie e dolori. Le due facce del Movimento 5 Stelle. E’ il primo partito di centrosinistra in Calabria ma i bei tempi del 2019 sono ormai passati. Nonostante una campagna elettorale capillare, i pentastellati scontano probabilmente la fine dell’effetto del reddito di cittadinanza, drasticamente svuotato dal governo Meloni, e l’endemica difficoltà di radicamento sul territorio: alla fine, il 26,7% delle Europee di cinque anni fa è ormai preistoria ma anche il 29,4% delle Politiche del 2022 si rivela un precedente irraggiungibile e lontanissimo. Il dato calabrese del Movimento 5 Stelle parla di un 16,18%, frutto di oltre 103mila voti, che vale il sorpasso rispetto a un Pd che a livello regionale arranca: è questo uno dei pochi motivi di soddisfazione per il Movimento 5 Stelle, oltre all’elezione del capolista praticamente imposto da Conte, l’economista di Scala Coeli e già presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, stravotatissimo anche nella nostra regione ma non necessariamente per l’impegno dei pentastellati calabresi. Il nome di Tridico sicuramente ha fatto da traino nelle due province calabresi nelle quali il Movimento 5 Stelle si è rivelato il primo partito, quelle di Cosenza (21,02%, quasi due punti percentuali in più di Fratelli d’Italia) e di Crotone (quasi il 21%, un punto e mezzo percentuale in più sempre rispetto a Fratelli d’Italia), ma per il resto il M5S ha segnato il passo in provincia di Catanzaro, Vibo e Reggio Calabria (quarto partito, in alcuni casi sotto le due cifre). (c. a.)
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