LAMEZIA TERME Risultati cristallizzati, conta dei voti conclusa, Europee e Amministrative in soffitta ora l’attenzione si sposta sull’analisi del voto. Chi si è recato alle urne? A parte l’alto tasso di astensionismo, i giovani quale partito hanno votato? Fratelli d’Italia è il primo partito fra gli over 30, il partito di Giorgia Meloni raggiunge i suoi massimi consensi fra gli over 70, dove però è poco avanti al Partito Democratico. Il vantaggio di FdI sul Pd matura nelle fasce d’età fra i 30 e i 70 anni.
Nell’elettorato giovane invece è il Pd la prima forza, appena sopra Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Tra i 18 e i 29 anni – emerge dal dato – il Pd è primo al 18%, seguito da M5s al 17% e da Avs al 16% ed FdI è al 14%. Tra i 30 e i 44 anni FdI è primo con il 26% seguito dal Pd al 21% e da M5s al 14%. Tra i 45 e i 59 anni FdI è al 28% e il Pd al 19%; tra i 60 e i 69 anni FdI è al 26% e il Pd al 21% negli over70 FdI è al 29% e il Pd al 28%. Del resto la polarizzazione del voto è evidente con FdI ed Pd che rubano voti anche agli alleati e una riduzione della frammentazione che viene evidenziata in tutte le rilevazioni.
In queste elezioni europee si è registrato un preoccupante livello di astensionismo. Non hanno votato infatti circa la metà degli aventi diritto, fra cui anche molti lavoratori e studenti fuori sede. A fronte di queste criticità le 23.734 iscrizioni per il voto a distanza degli studenti fuori sede, pari a circa l’8% dei circa 330.000 studenti italiani che vivono fuori dalla propria regione di residenza, sono un inizio promettente, un segnale della volontà di partecipazione alla vita democratica su cui insistere in futuro. I risultati delle elezioni europee evidenziano come a presentarsi ai seggi sia stato l’80,84% dei 23.734 iscritti per il voto fuori sede. The Good Lobby, che assieme a Will Media, al Comitato Io Voto fuori sede e alla Rete Voto Sano da Lontano da anni porta avanti una campagna per il voto a distanza dei fuori sede, ha ricevuto numerose segnalazioni da parte di studenti che non hanno ricevuto l’attestazione elettorale dal proprio Comune. Per l’Unione degli Universitari, il voto dei fuori sede «ci restituisce un’indicazione chiara: gli studenti non si sentono rappresentati dalle destre e bocciano il Governo Meloni. Solo il 6,2% ha scelto un partito della maggioranza». Per il sindacato studentesco, il governo Meloni paga «l’indifferenza verso temi fondamentali quali ambiente, salute mentale, genocidio in Palestina, diritto allo studio, tutela del lavoro e, più in generale, diritti civili e sociali». «Ma la partecipazione al voto da parte degli studenti universitari resta bassa: per questa ragione – continua l’Unione degli Universitari – bisogna migliorare l’acceso al voto fuori sede e pubblicizzare meglio le modalità per esercitarlo, anche estendo la possibilità alle elezioni politiche. Ma è anche fondamentale incrementare gli sconti per il ritorno a casa».
Gli studenti fuori sede virano a sinistra, bocciano Fratelli d’Italia e premiano Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni europee. Avs di Fratoianni e Bonelli è ampiamente il primo partito con 48,84% dei voti, mentre FdI si attesta al 2,37%, dopo lo scrutinio di 27 sezioni su 91. Il Partito democratico, secondo, insegue con il 23,02%. Terza piazza per Azione al 7,56%. fuori dal podio MoVimento 5 stelle con 7,48%, Stati Uniti d’Europa al 6,88%. Pace Terra e Dignità al 2,06%, Forza Italia-Noi Moderati allo 0,96%, Lega allo 0,45%. (redazione@corrierecal.it)
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