COSENZA Ospite del convegno “L’informazione interdittiva antimafia e lo scioglimento dei comuni” anche il presidente del Tar Campania Vincenzo Salamone. Durante l’incontro, tenuto presso la biblioteca dell’Ordine degli avvocati di Cosenza, Salamone si è soffermato su una possibile modifica alla legge sullo scioglimento e sulle interdittive. «Si tratta – ha detto al Corriere della Calabria – di una normativa che ormai ha un quarantennio di vita. Le ultime norme sono proprio recentissime, con l’introduzione di nuovi reati spia e la prospettazione di sistemi di attenuazione di questa misura particolarmente rigorosa perché per un’impresa essere colpiti da un’interdittiva antimafia vuol dire incapacità giuridica di avere rapporti con la pubblica amministrazione». Sicuramente, continua il presidente del tar Campania, «in determinati territori vi è una maggiore quantità, ma se noi andiamo a rapportare al numero di procedimenti avviati dalle prefetture siamo a una percentuale del 5%. Cioè rispetto a 100 procedimenti solo 5 si vanno a definire con delle interdittive. Quindi non è vero che c’è un’attività proprio vessatoria o di ricerca anche di situazioni di zone grigie». Una normativa, comunque, che «serve a tutelare i rapporti di reale concorrenza tra le imprese. Dove entra l’impresa mafiosa non c’è spazio per l’economia sana». (redazione@corrierecal.it)
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