VIBO VALENTIA «A leggere le dichiarazioni autoassolutorie e i commenti post elettorali del senatore Nicola Irto, segretario regionale del partito democratico, e di qualche consigliere regionale, probabilmente colpito dalle prime calure estive, c’è letteralmente da restare sbigottiti. Sono passati due anni e mezzo dal congresso e dalla fine del commissariamento del pd calabrese, ma della svolta di cui si parlava alla vigilia, con la scelta di un unico candidato, peraltro giovane e di ottima formazione politica, cui affidare l’opera di rigenerazione (o completare l’opera di epurazione della diade napoletana?) purtroppo neanche l’ombra. Anzi ora scopriamo, numeri alla mano, che il Pd è, a differenza di tutto il mezzogiorno d’Italia, alle nostre latitudini in caduta libera, 9 punti percentuali sotto la media nazionale, con le federazioni (praticamente tutte) allo sbando e prive di direzione politica, con il gruppo dei consiglieri regionali formalmente, (ma solo formalmente) “di opposizione”, impalpabile e totalmente privo di slancio ed iniziativa politica, con gli amministratori locali disarticolati e spesso in contrapposizione, l’un contro l’altro armati. È un quadro desolante, in cui emerge innanzi tutto un pesante difetto di iniziativa politica, laddove al contrario, nelle regioni confinanti, ad esempio, la battaglia seria, convinta, unitaria ed organizzata sull’autonomia differenziata è stata verosimilmente in grado di produrre una pubblica e riconosciuta percezione del partito, che si è tradotta in consenso e voti con risultati incoraggianti. Alla totale devastazione di un partito alla deriva, che non ha saputo in questi anni nè da un lato rigenerarsi attivando forze ed energie nuove, nè dall’altro lato rilanciarsi recuperando alla causa decine di dirigenti, esperienze, intelligenze, personalità, accantonate ed emarginate, in tutti i territori, da quelle che un tempo venivano definite con sarcasmo “terze e quarte file” con la complicità dell’assenza e della reticenza del Segretario Irto. In pratica si è creata in Calabria una chimica devastante fra il “lassez fair” apparentemente disinteressato di Irto e lo spadroneggiare di proconsoli autorizzati ad escludere, dividere, epurare, estraniare ogni forma di dissenso o di critica. Ora rimpallare la responsabilità di questo devastante clima da basso impero semplicisticamente sulle, peraltro indifendibili, federazioni, evitando accuratamente di fare analisi serie ed autocritiche costruttive, francamente, farebbe anche ridere, se non si trattasse di una delle tante, solite, barzellette di pessimo gusto». Lo afferma Michele Mirabello, dirigente regionale del Pd e già consigliere regionale.
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