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Romeo attacca, Daffinà risponde: si “infiamma” la campagna elettorale a Vibo in vista del ballottaggio

Duro botta e risposta dopo l’intervista a L’Altro Corriere Tv. «L’appello ad Azione mossa disperata». La replica: «Ci rivolgiamo solo agli elettori»

Pubblicato il: 12/06/2024 – 22:46
Romeo attacca, Daffinà risponde: si “infiamma” la campagna elettorale a Vibo in vista del ballottaggio

VIBO VALENTIA Duro botta e risposta tra il candidato a sindaco del centrosinistra Enzo Romeo e il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia Tonino Daffinà. Dopo l’intervista rilasciata dall’esponente FI per lo speciale elezioni su L’Altro Corriere Tv, in cui si valutava la possibilità di accordi col centro, l’ex presidente della provincia ed espressione del fronte progressista ha attaccato gli sfidanti definendo una «mossa disperata» quella di Daffinà. «Due giorni fa, all’esito del primo turno delle amministrative a Vibo Valentia, il dirigente di spicco di Forza Italia e massimo sponsor di Roberto Cosentino come sindaco della coalizione di centrodestra, Tonino Daffinà, ha commentato il deludente risultato del suo candidato aprendo a possibili accordi con il “centro”, con il cosiddetto “terzo polo” e con il consigliere regionale Francesco De Nisi in particolare. Tutto legittimo, anche le mosse “disperate”» ha scritto Romeo.

L’attacco di Romeo

«Ma si è al corrente che Tonino Daffinà, tra i molti incarichi, rivesta anche quello di presidente del collegio dei revisori dei conti al Comune di Vibo Valentia? Come può essere accettabile che una figura destinata a svolgere un ruolo imparziale sia invece e da tempo un esponente di parte, anzi la controparte politica apicale che domina il centrodestra vibonese? Peraltro, in un Comune che ha una situazione delicatissima quanto a bilancio e conti pubblici?» ha continuato Romeo, «Mi chiedo con preoccupazione e anche indignazione: a Vibo Valentia, in alcuni “cerchi magici” che da anni fanno e disfano, s’è forse perso il lume della ragione? Esiste un principio che si chiama moderazione e significa temperanza, misura, autocontrollo. Ebbene, che fine ha fatto alle latitudini dei cosiddetti autoproclamatisi “conservatori” questo principio?». Per il candidato a sindaco si tratta di un «paradosso: il “controllore” che politicamente coincide con il “controllato”». «È arrivato il momento – ha concluso il candidato – di ritrovare equilibrio e ridare a Vibo Valentia le qualità di un tempo. Per ripartire in una direzione proficua per la città intera. Identità, trasparenza, competenza e soprattutto risultati tangibili. E basta con quest’occupazione sterile e proterva della “cosa pubblica” che ha impoverito la città. Basta con la propaganda».

La replica di Daffinà al candidato

Non si è fatta attendere la replica del vicecoordinatore di Forza Italia Tonino Daffinà che ha specificato come il centrodestra si stia preparando al ballottaggio nella «consapevolezza di rappresentare, oggi quanto e più di ieri, un solido punto di riferimento per la maggioranza dei cittadini vibonesi che, anche in una competizione contraddistinta da uno straordinario equilibrio, come non si vedeva da almeno 15 anni, gli hanno accordato la maggioranza dei consensi, in modo abbastanza netto». Daffinà risponde poi all’attacco del centrosinistra: «Tra una polemica e l’altra qualcuno sta perdendo la memoria e, pur dovendo recuperare una fetta significativa di elettorato, pensa di alzare il livello della tensione per poi buttarla in caciara se non in rissa verbale. D’altronde, i metodi di certa sinistra sono stati e rimangono sempre i medesimi. E noi non cadremo in questa trappola». Per quanto riguarda l’appello Daffinà precisa che è stato «male interpretato» in quanto rivolto agli «elettori del Terzo polo, nella stragrande maggioranza di centrodestra e non certo progressisti, affinché evitino di mettere la città nelle mani di una sinistra che sta già dando prova del livello di conflittualità nel quale porterebbe un Comune che, invece, ha bisogno di saggezza, di esperienza e di temperanza». Per il big di FI se Cosentino rappresenta la novità, «Enzo Romeo fa politica dalla fine della prima repubblica, ha concluso non certo gloriosamente la sua esperienza di presidente della Provincia di Vibo, ha cambiato qualche volta partito ed alla fine ha deciso di mettersi alla testa di una compagine che, ormai, vira in modo deciso a sinistra. Dovrebbe preoccuparsi, l’aspirante sindaco del Pd, di tutte queste contraddizioni, piuttosto che improvvisarsi giudice della mia attività politica e soprattutto di quella professionale».

Sul ruolo di revisore dei conti

Daffinà replica anche all’attacco sul suo ruolo di revisore dei conti nel comune. «Intendo chiarire a lui e a chi maldestramente lo ha ispirato, personaggi ben noti a questa città, che il sottoscritto presiede il Collegio dei revisori dei conti, il cui operato non è mai stato messo in discussione, in questi anni, nemmeno da quell’opposizione che oggi lo sostiene, e che quando ha dovuto fare precisi rilievi all’amministrazione, non ne ha certamente considerato il colore politico. Non c’entra nulla tutto questo con la mia attività politica. O forse, i revisori dei conti non possono essere iscritti o dirigenti di un partito? Qualcuno, forse ancora in preda alla sbornia dopo aver festeggiato non è chiaro che cosa, ha perso un’altra occasione per stare zitto». Infine, da Daffinà un invito a Enzo Romeo a «tornare ad essere il professionista serio che tutti abbiamo sempre conosciuto, evitando di scivolare in basso, magari mal consigliato da qualche compagno di viaggio che, a differenza sua, ha parecchi scheletri negli armadi».

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