BARI È cominciato in Puglia il G7 a guida italiana. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta accogliendo a Borgo Egnazia i capi di Stato e di governo. La prima a stringere la mano della premier italiana è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Subito dopo è stato il turno del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Baci e abbracci, scambio di battute e risate poi col primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak.Meloni ha quindi ricevuto in rapida successione il cancelliere tedesco Olaf Scholz, i premier di Giappone e Canada, Fumio Kishida e Justin Trudeau, e il presidente francese Emmanuel Macron. Ultimo ad arrivare a Borgo Egnazia, a distanza di oltre 20 minuti dall’arrivo di Macron, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Tutti i leader hanno firmato con un pennarello il pannello con il logo del summit italiano, firmato in precedenza anche da Meloni. La prima delle sei sessioni di lavoro in programma, che comincerà dopo la tradizionale foto di famiglia nel resort situato nel Comune di Fasano, sarà quella incentrata su Africa, cambiamento climatico e sviluppo. Nella seconda sessione, sempre in formato G7, l’attenzione sarà poi spostata sulla crisi in Medioriente. Il focus della terza e ultima sessione di giornata, in agenda dopo pranzo quando sarà arrivato in Puglia anche il presidente Volodymyr Zelensky, sarà invece l’Ucraina. Questa sessione, a differenza delle precedenti, si svolgerà con un format differente: una prima parte ‘allargata’ con al tavolo anche Zelensky, e una seconda con presenti solo i leader del G7.
«In questi anni il forum ha avuto un ruolo cruciale nella gestione delle crisi globali, in particolare di quelle che mettono a repentaglio la nostra libertà e le nostre democrazie. L’Italia ospita il summit dei leader in Puglia e questa non è stata una scelta casuale: la Puglia è una regione del Sud perché vogliamo rafforzare il dialogo con le nazioni del Sud globale, perché questa terra è storicamente un ponte tra Occidente e Oriente, una terra di dialogo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in apertura del G7. Gli obiettivi della presidenza italiana sono, ha detto Meloni, «valorizzare ciò che ci unisce, rafforzare la nostra collaborazione e saper dialogare con tutti. Il G7 non è una fortezza chiusa in se stessa che deve magari difendersi da qualcuno. E’ un’offerta di valori che noi apriamo al mondo per avere come obiettivo quello di uno sviluppo condiviso».
Intanto l’aborto scompare nell’ultima bozza conclusiva del G7 in Puglia che l’Ansa è stata in grado di visionare. Il passaggio – secondo il draft messo a punto dagli sherpa ma che deve ancora passare all’esame finale dei leader – riporta: «Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione». Una formulazione che non contempla la parola “aborto”, che invece c’era nel comunicato finale del G7 in Giappone. In mattinata il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, durante il briefing con i giornalisti al seguito, aveva risposto a una domanda sulla presunta cancellazione del diritto all’aborto dalla dichiarazione finale del G7 e se la questione sarà sollevata nel bilaterale con Giorgia Meloni: «Il presidente Biden parla sempre di diritti umani, lo fa con tutti gli interlocutori e non mi aspetto che sia diverso nei prossimi due giorni. Non so dire nello specifico di questo argomento riguardo alle discussioni sul comunicato finale, ma il presidente non cambia il suo messaggio in base all’interlocutore e niente di tutto questo cambierà oggi».
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