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Calabria, nel 2023 l’economia cresce ma in misura inferiore rispetto alla media nazionale

Il rapporto della sede regionale della Banca d’Italia denota un rallentamento. Ma aumenta l’occupazione con 11mila nuovi posti di lavoro

Pubblicato il: 13/06/2024 – 10:43
Calabria, nel 2023 l’economia cresce ma in misura inferiore rispetto alla media nazionale

CATANZARO «Nel 2023 l’economia calabrese ha rallentato, dopo il biennio di recupero sostenuto che aveva fatto seguito alla crisi pandemica. Sulla base dell’indicatore Iter della Banca d’Italia, l’attività economica in Calabria sarebbe cresciuta nell’anno dello 0,6% (3,2% nel 2022), un dato simile al Mezzogiorno e inferiore alla media italiana». Lo rileva la filiale di Catanzaro della Banca d’Italia nel rapporto annuale sull’economia della Calabria. «Il quadro macroeconomico – si legge nel report di Bankitalia – ha risentito in particolare della perdita di potere di acquisto delle famiglie e dell’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Nel complesso l’andamento dei consumi è risultato meno favorevole di quello degli investimenti. In prospettiva la situazione economica potrebbe beneficiare della forte frenata dell’inflazione registrata alla fine del 2023 in regione, così come nel resto del Paese, in relazione soprattutto al calo del prezzo dei beni energetici. Possibili rischi al ribasso per la crescita potrebbero però derivare – prosegue la Banca d’Italia regionale – dall’ulteriore acuirsi delle tensioni geopolitiche, che pesano sull’incertezza e sul clima di fiducia degli operatori economici».  

Andamento migliore nelle costruzioni, produzione scesa nell’industria e nel settore agricolo

Secondo la Banca d’Italia, in Calabria «nel 2023 la crescita del fatturato a prezzi costanti delle imprese ha rallentato, vi ha contribuito la modesta dinamica del terziario. L’andamento è rimasto migliore nelle costruzioni, la produzione è invece scesa nell’industria in senso stretti e nel settore agricolo, scontando gli effetti dei fenomeni climatici avversi registrati nell’anno». Inoltre – prosegue il rapporto della Banca d’Italia regionale – in Calabria l’occupazione «è aumentata anche nel 2023, sia nella componente autonoma sia per quella alle dipendenze, alimentata ancora da un ampio ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Il numero degli occupati nel 2023 in Calabria è cresciuto dell’1,9% rispetto all’anno precedente. È cresciuto il tasso di occupazione (44,6%) recuperando un valore pre pandemia. Resta ampio il divario con il dato nazionale, di 17 punti percentuali. L’occupazione aumenta soprattutto nel settore dei servizi. Nel settore privato le nuove posizioni di lavoro sono state circa 11mila, con un valore superiore a quello dell’anno precedente. Il reddito nominale delle famiglie calabresi ha tratto vantaggio dai miglioramenti nei livelli occupazionali ma l’incremento registrato nel 2023 è stato più che compensato dall’inflazione, che ha frenato la ripresa dei consumi in atto dopo la pandemia».

Tanti i calabresi soci in imprese fuori regione

In Calabria, evidenza sempre il Rapporto annuale su “L’economia in Calabria”, a pesare negativamente, oltre agli intensi flussi migratori di capitale umano in uscita con particolare riferimento a laureati tra i 25 e i 39 anni, è la mancanza di un’ecosistema favorevole alla crescita e allo sviluppo dell’iniziativa imprenditoriale privata. E la dimostrazione è il fatto che oltre la metà dei mille soci fondatori di imprese ad alta crescita nati nella regione punta dello Stivale, ha avviato una società altrove a fronte del numero contenuto di soci nati fuori dalla regione che hanno fondato un’impresa dello stesso genere in Calabria. «Tra il 2014 e il 2019 le imprese ad alta crescita in Calabria – è scritto nel report – sono state circa 400, pari a 2,0 ogni 100 mila abitanti, un valore nettamente inferiore alla media italiana e a quella del Mezzogiorno, rispettivamente 3,7 e 3,2. Anche la loro incidenza tra le nuove imprese è risultata minore rispetto alla macroarea e al Paese. La distribuzione sul territorio regionale ha mostrato una presenza per abitante più alta nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia».

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