Se da una parte, secondo i dati Istat relativi al trimestre gennaio-marzo 2024, le esportazioni italiane rallentano registrando un -2,8 per cento, i risultati si differenziano molto se si analizzano i numeri in base alle aree geografiche del Paese. Il Centro-Nord è in forte difficoltà, mentre il Sud e le Isole volano. In special modo la Calabria che tra tutte le regioni italiane mostra la crescita più rilevante, + 26,9 per cento, seguita a ruota da Molise (+22,2 per cento), Abruzzo (+12,4) e Campania (+9,6). Ma anche Sicilia e Sardegna, rispettivamente con un +9 e +8,9 per cento, non sono messe male. Insomma, una classifica che stravolge clamorosamente una narrazione da sempre ostile al Sud Italia e alla Calabria in generale e che mette in risalto le difficoltà del cosiddetto Nord produttivo. Dati a dir poco positivi che però non sembrano sorprendere più di tanto l’assessore regionale all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo che, intervistato dal Corriere della Calabria, rileva come questi non siano i primi dati incoraggianti registrati nella nostra regione, «già nel 2022 c’era stato un aumento di circa il 30 per cento, mentre nel 2023 c’eravamo attestati intorno al 24 per cento, in particolare nel settore agroalimentare e al 10 per cento per il settore primario che era quello agricolo. Si tratta quindi dell’ennesima conferma, per la terza volta, di un trend in crescita, peraltro questa volta anche in controtendenza rispetto ad altre regioni del Paese e del Sud che sono in netta diminuzione».
«Io penso che sia il nostro momento – ha affermato Gallo – stiamo spingendo moltissimo in un’azione di promozione sul settore agroalimentare, sul settore agricolo primario e credo che gran parte di queste percentuali siano da attribuire a questi settori. Ieri ho incontrato degli imprenditori del settore vitivinicolo molto soddisfatti che mi dicevano che già a giugno hanno finito le loro scorte di vino e che quest’anno sono riusciti a aumentare i loro prezzi senza avere nessuna reprimenda da parte degli intermediari o da parte degli acquirenti. L’obiettivo è di valorizzare una regione – ha ribadito Gallo – che ha mille potenzialità e mille ricchezze per troppo tempo sottovalutate, in particolare nel settore agricolo primario, il settore agroalimentare».
La Calabria è all’inizio di una stagione estiva che, a giudicare dalle previsioni sul turismo e sulle esportazioni, si preannuncia più positiva di quelle precedenti. «Noi vogliamo costruire un nuovo modello di sviluppo per la regione – ha spiegato Gallo –, un modello che vada a coniugare il prodotto territorio che va salvaguardo e stiamo valorizzando, con il prodotto del territorio che, probabilmente, per la nostra tradizione rurale ed agricola è in questo momento un po’ più avanti, anche se per decenni ci siamo vergognati di questa nostra appartenenza, di questa nostra tradizione che invece dobbiamo orgogliosamente esporre come vessillo. Questo modello di sviluppo naturalmente deve essere scoperto attraverso un’azione di promozione serrata e il territorio deve rispondere avendo un’unica ambizione, la qualità delle produzioni, la qualità delle trasformazioni, la qualità dei servizi quando si fa accoglienza. Noi vogliamo implementare anche le azioni di formazione dei nostri ragazzi, mostrando loro che attraverso queste potenzialità possono evitare di partire e continuate a vivere nella loro terra, raccontando le meraviglie che bisogna conoscere, che bisogna apprezzare e che anche giornali come il vostro fanno apprezzare attraverso un impegno quotidiano di costruzione di un sistema di consapevolezza». (redazione@corrierecal.it)
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