COSENZA «L’annuncio diffuso dalle mamme del comitato spontaneo, in merito alla scongiurata chiusura del punto nascita operativo da quasi 60 anni presso la casa di cura “Sacro cuore” di Cosenza, già prevista dall’ultimo DCA sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, non può che rallegrarci e farci tornare a sperare in una stagione di ascolto e di ragionevolezza, anche nella complessa materia sanitaria». Lo scrive la consigliera comunale di Cosenza Bianca Rende. «Da subito – continua – ho abbracciato, insieme anche alla Conferenza delle “donne democratiche” di Cosenza, la lotta portata avanti dalle mamme e dai lavoratori del reparto ostetricia e ginecologia a cui va il plauso per la capacità di mobilitazione comunitaria dimostrata, specie attraverso l’iniziativa tenutasi il 20 aprile davanti la sede del punto nascita, in una città spesso e purtroppo sonnolenta anche di fronte alla compressione dei diritti più elementari, intorno alla difesa del diritto di cura e di assistenza adeguata nel momento più emozionante, ma spesso anche più delicato nella vita di una donna. La nostra battaglia politica non finisce ovviamente qui, perché la richiesta al Governatore e commissario alla sanità è ancora e sempre quella che standard di benessere e di sicurezza siano garantiti in primis nelle strutture pubbliche – dovendo essere, quelle private, solo complementari e non sostitutive delle prime – che siano facilmente accessibili anche nei territori periferici e che l’Ospedale Hub di Cosenza venga sollevato da un carico eccessivo di ricoveri che, come noto, finisce per gravare sulla qualità stessa delle cure e dell’assistenza, in perenne attesa del nuovo hub e di una dotazione di personale medico e paramedico adeguata».
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