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Una scuola profumata, i giovani “nasi” del “Da Vinci-Nitti” creano fragranze e creme

Si sperimenta con le materie prime del territorio. Numerose le aziende che collaborano. E i ragazzi del Grafico lavorano alle confezioni

Pubblicato il: 14/06/2024 – 11:57
di Concetta Guido
Una scuola profumata, i giovani “nasi” del “Da Vinci-Nitti” creano fragranze e creme

COSENZA Ci sono esperienze scolastiche che lasciano il segno. Alcune lasciano anche la scia. Nel laboratorio chimico farmaceutico dell’istituto “Da Vinci-Nitti” di Cosenza gli studenti inventano profumi. Sono giovani “nasi”, che sperimentano incontri tra famiglie olfattive. Fanno sposare oli essenziali e accenti floreali con le note succose del bergamotto. Del resto la Calabria è terra di essenze e lo sanno bene i grandi brand, come Dior e Chanel che con gli agrumi e i legni che prosperano in fondo allo stivale, hanno composto i bouquet  per i loro prodotti più famosi, da “Souvage” a “Coco noir”.
Gli studenti, guidati dalle professoresse Patrizia Murano e Filomena Vigliatore, hanno creato “Divina” e “Divino”, etichette che derivano dall’acronimo della scuola. Dalle sperimentazioni è nata anche la “Cold cream”, a base di bava di lumaca. Le materie prime sono rigorosamente prodotti del territorio, che arrivano nei laboratori dell’Ipss Itas “DVN” grazie alle collaborazioni con realtà produttive, siglate con i Pcto (i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nell’ambito all’alternanza scuola-lavoro).

Dall’idea ai prodotti

«Abbiamo iniziato a lavorare sulle creme e sui cosmetici pensando a un’attività che potesse maggiormente coinvolgere gli alunni e la risposta è stata immediata, perché hanno da subito lavorato con dedizione e anche divertendosi», racconta Filomena Vigliatore, accompagnando le parole con un  sorriso. «Hanno creato vari prodotti di bellezza: lucidalabbra, ombretti, acque profumate. Bisogna investire sui ragazzi! Spesso lamentiamo uno scarso interesse per le attività didattiche – continua la prof, – e invece alcuni progetti dimostrano il contrario, perché riescono a coinvolgerli, a far uscire fuori la fantasia, la passione e anche l’impegno». «Con i nostri studenti si è instaurato un rapporto molto bello, di collaborazione ma anche di riflessioni comuni», dice la vulcanica prof Patrizia Murano.
Sulla scrivania di Damiano De Paola, tra cartelle piene zeppe di documenti e planning, c’è una boccetta di “Divino”. Il dirigente scolastico è orgoglioso dei prodotti made in “Da Vinci-Nitti”. L’istituto tecnico e professionale è popolato da oltre mille e duecento ragazzi e ha un’offerta didattica  varia, con diversi corsi di studio. Sono tanti i progetti messi in campo ogni anno. Ci sono i laboratori di chimica, di grafica e comunicazione, di moda, dei futuri odontotecnici. Le due essenze, femminile e maschile, sono state presentate nel corso di eventi, come la “South Italy fashion week”, le giornate all’insegna della moda organizzate da “Moema Accademy” di Giada Falcone e Confartigianato imprese.
«Per noi è stata un’esperienza molto formativa, perché ci siamo messe in gioco, abbiamo dato “voce” alla nostra scuola mostrando al pubblico ciò che abbiamo creato nel corso dell’anno», racconta Martina Corvino. «Nella serata di gala della “South Italy fashion week”, al teatro Rendano, abbiamo offerto campioni di profumi, di creme e un blotter da noi ideato; al suo interno contiene alcuni semini che, messi in acqua e poi interrati, danno vita ad una pianta».
Tra kit di essenze, imbuti, contagocce, miscelatori, le alunne del quarto anno delle sezioni A e B dell’indirizzo Chimico farmaceutico, vivono un’esperienza professionale e umana che non dimenticheranno facilmente. «Sono state  incredibili, sono rimaste a scuola interi pomeriggi per preparare duecento confezioni da offrire come gadget nel corso della serata finale della fashion week, che si è svolta a Cosenza a fine maggio».
«”Divino” e “Divina” sono nati dopo aver testato diverse combinazioni di fragranze», racconta Giada Venneri. «Una fase sperimentale coinvolgente è stata durante l’Open day, quando in laboratorio abbiamo ospitato i futuri studenti del DVN».
Le giovani chimiche hanno accolto i ragazzi delle scuole medie e li hanno messi al lavoro. «Hanno strutturato anche loro le essenze, grazie agli oli essenziali creati da noi, e ognuno è andato via con il “suo” profumo», conclude Miriam Pascuzzo.

Protagonisti il bergamotto e la bava di lumaca

I grandi protagonisti sono il bergamotto e la bava di lumaca. Studenti e professori hanno studiato sul campo i processi di estrazione del principe degli agrumi, durante le uscite didattiche al “Museo nazionale del bergamotto” di Reggio Calabria.
«La  “Cold cream” è nata attraverso un altro Pcto che i ragazzi hanno fatto con “La lumaca bio” – spiega Patrizia Murano, –  un’azienda di Terranova da Sibari che estrae la bava e produce anche cosmesi».  Le fattrici sono allevate nei pressi del fiume Crati, in mezzo a filari di agrumeti e ulivi. La bava estratta è ricca di vitamine, collagene e acido glicolico. «La nostra crema funziona – dicono studenti e prof, – noi la usiamo».

Un lavoro di squadra

Le docenti di Chimica programmano i nuovi passi da compiere nel progetto cosmesi e farmaci e coinvolgono gli altri indirizzi. I futuri grafici, con il professore Luciano Mastrascusa, hanno ideato il logo del “Divino” e l’etichetta è nata nel corso di un Pcto con l’azienda “Garage comunicazione”. «Gli studenti adesso sono impegnati nell’ideazione del packaging per farne un prodotto completo –  dice ancora Filomena Vigliatore». «Vogliamo formare  figure specialistiche che, tra l’altro, sono molto richieste in questo settore. Nei nostri progetti di chimica coinvolgiamo l’indirizzo Grafica e comunicazione ma anche Moda e sono tanti i contatti con giovani artigiani e giovani imprenditori».
Il DVN  non va in vacanza e non è un’isola. Gli studenti entrano nelle aziende e le aziende entrano a scuola. «Stiamo pensando che potrebbe partire uno spin- off, anche perché ci arrivano continuamente stimoli ed esortazioni dall’esterno. E noi li accogliamo volentieri», conclude Patrizia Murano.

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