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Il ministero dell’Ambiente riapre alla realizzazione della mega discarica a Giammiglione

Viene citato nel dispositivo di convocazione della Conferenza dei servizi decisoria del ministero

Pubblicato il: 15/06/2024 – 11:19
Il ministero dell’Ambiente riapre alla realizzazione della mega discarica a Giammiglione

CROTONE Il ministero dell’Ambiente riapre le porte alla realizzazione della mega discarica proposta dall’imprenditore Guglielmo Maio in località Giammiglione, alle porte di Crotone. Il progetto presentato da Maio, più di 20 anni fa, prevedeva la realizzazione di un impianto con una capienza che sfiora i cinque milioni di tonnellate per smaltire rifiuti tossici e pericolosi e  rifiuti solidi urbani. Il progetto di Maio, che da tempo ha acquisito i terreni anche dalla Chiesa pitagorica, propone una mega discarica con due linee di produzione. Per anni i tentativi dell’imprenditore erano andati ad infrangersi sulla barriera di protezione creata dalla Regione Calabria, dal Comune e della Provincia di Crotone. Sino ad oggi Maio non era riuscito nel suo intento nonostante i diversi procedimenti legali. Ricorsi presentati a tutti i livelli. Ora si apre una breccia inattesa. Non si esclude che vi possa essere la manina di Eni Rewind ad avere spinto nella direzione dell’imprenditore abruzzese. E’ noto a tutti che l’Eni Rewind vuole lasciare a Crotone i veleni e fa di tutto per portare a termine questo proposito. Il progetto della discarica a Giammiglione riparte perché viene citato nel dispositivo di convocazione della Conferenza dei servizi decisoria del ministero dell’Ambiente. La Conferenza decisoria, l’ennesima sulla vicenda della bonifica di Crotone, è stata convocata per il prossimo 26 giugno.

La convocazione

Nel dispositivo di convocazione inviato dal ministero ai soggetti interessati, si legge: “Vista la nota del 21 maggio 2024, acquisita in pari data da questo Ministero al protocollo 93116, con la quale la società Maio Guglielmo srl ha trasmesso un documento inerente alla realizzazione dell’impianto in località Giammiglione proposto dalla società medesima”. Anche se il progetto non ha ancora ottenuto in Calabria il via libera, per la realizzazione il Ministero sarebbe cosa fatta. Quel “visto” ha solo questa chiave interpretativa. Anche l’interpretazione data ieri dai parlamentari calabresi del Movimento cinque stelle, che hanno presentato un’interrogazione, va nella direzione che tutto è stato deciso, ovviamente sulla pelle e a discapito del popolo Crotonese e Calabrese. Nello stesso dispositivo il ministero prende atto che già, dal prossimo mese di luglio, come da nota di Eni Rewind “si prevede l’avvio dei depositi Tenorm con il completamento delle attività previste per settembre 2025”. Viene così fuori l’idea che il pacco ai danni di Crotone e della Calabria sia stato già confezionato e che il 26 giugno prossimo sarà tutta una formalità e i lavori per trasferire i veleni dalla discarica fronte mare nell’impianto di Giammiglione potrebbero essere avviati subito. A meno che non vi sia da parte di Regione, Comune e Provincia di Crotone una nuova levata di scudi. Lo scenario non lascia passare nemmeno piccoli spiragli di luce, ma se il consiglio regionale della Calabria, prima del 26 giugno, dovesse modificare il Piano regionale dei rifiuti, quello approvato a marzo scorso, la partita potrebbe essere ripresa. Il nuovo Piano regionale dei rifiuti consente di smaltire in Calabria i veleni provenienti da attività di bonifica. Questa è l’idea che è alla base di ogni ragionamento di Eni Rewind che, tra l’altro, insiste nel farsi riconoscere il principio introdotto dall’Europa che i rifiuti debbano essere smaltiti nei siti dove sono stati prodotti. Un principio che vale per il resto dell’Europa, ma non per Crotone. A Crotone arrivano da anni i veleni industriali provenienti da ogni angolo del continente e vengono smaltiti nella discarica di Columbra, ancora attiva, di proprietà del gruppo Vrenna. Eni Rewind aveva anche proposto di smaltire le scorie della discarica a mare a Columbra, ma ora riprende consistenza la realizzazione dell’impianto a Gaimmiglione, dove appunto potranno essere conferiti rifiuti di ogni tipo provenienti dal resto del mondo.

La discarica di Giammiglione

A Giammiglione gli spazi disponibili sarebbero immensi. Bello questo principio europeo dalla doppia valenza ed interpretazione. Sì, perché quando si tratta di penalizzare Crotone le regole non si applicano. D’altronde Crotone non ha parlamentari del territorio che difendono i suoi interessi. Il consigliere regionale  Francesco Afflitto, M5s, non ha nemmeno firmato la convocazione del consiglio regionale della Calabria chiesto dal gruppo Pd, dal capogruppo del Movimento 5 stelle e dal capogruppo del gruppo Misto per modificare quel Piano regionale dei rifiuti nella parte che favorisce Eni Rewind di lasciare a Crotone i veleni. La richiesta di convocazione presentata, con procedura d’urgenza, all’inizio di questo mese giace ancora nei cassetti della presidenza del consiglio regionale e non è sollecitata nemmeno da chi l’ha presentata. Viene il dubbio che vi stato un atto di teatro messo in campo per le elezioni europee. Questa ipotesi può essere smentita subito attivandosi per chiedere la convocazione immediata in modo tale che il Consiglio possa determinarsi prima del 26 giugno prossimo. La situazione richiede procedure d’urgenza mentre tutto langue. In questa fase sono assenti persino i Comitati nati per chiedere il trasferimento dei veleni fuori dalla Calabria. Tutto sembra essersi assopito. Sembra essere andato in letargo anche il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che parla solo in occasioni ufficiali. Non ha detto una sillaba sul progetto di Maio. Il caldo toglie le forze e fa brutti scherzi.
(redazione@corrierecal.it)

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