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il derby delle panchine

Belgio-Slovacchia, l’outsider vince la sfida tra ct calabresi Tedesco e Calzona

“Ciccio” esulta per aver fatto la storia di un popolo: la qualificazione al prossimo turno degli Europei è molto più vicina

Pubblicato il: 17/06/2024 – 20:50
Belgio-Slovacchia, l’outsider vince la sfida tra ct calabresi Tedesco e Calzona

La sorpresa di ‘Ciccio’, l’estasi di un popolo. La Slovacchia supera 1-0 il Belgio nella prima giornata del gruppo E di Euro 2024 e si porta in testa alla classifica a quota 3 punti insieme alla Romania. Francesco Calzona (a destra nella foto), originario del Vibonese, si prende il derby delle panchine di Calabria contro il ct belga Domenico Tedesco (a sinistra nella foto), originario della provincia di Cosenza. Per il Belgio più che una partita una vera e propria maledizione con tanti gol sbagliati e due reti cancellate a Lukaku dal var. Tedesco si affida a un 4-2-3-1 con de Bruyne dietro Lukaku e schiera Carrasco terzino sinistro. Dall’altro lato Calzona schiera il suo 4-3-3 con Bozenik punta centrale. Pronti, via e dopo 3 minuti Lukaku si mangia l’1-0.

La partita

Discesa col motorino sulla destra di Doku, de Bruyne colpisce male, la palla arriva al centravanti che però spara sul portiere. Al 6′ è ancora Lukaku. ‘Big Rom’ si invola verso l’area, supera il portiere, ma si allarga. L’azione finisce con un nulla di fatto. Passano pochi secondi e la Slovacchia va in vantaggio. Faes sbaglia in impostazione, la palla arriva a Kucka che spreca, sulla respinta c’è Schranz che non perdona. È 1-0 al 7′. La reazione del Belgio è sterile e l’occasione del pari per la squadra di Tedesco arriva grazie a un errore di Dubravka che sbaglia il rinvio, Trossard non ne approfitta e invece di servire Lukaku spara alto. Al 40′ è la Slovacchia ad avere la palla del raddoppio. Cross di Kucka, Haraslin colpisce al volo, Casteels vola e dice no. Passano pochi secondi e Lukaku ha la palla del pari. Il numero 10 si presenta da solo davanti al portiere, ma non è freddo. Nella ripresa il Belgio parte subito alla ricerca del pareggio che arriva al 55′ grazie a Lukaku che insacca a porta vuota una sponda di Onana su azione d’angolo. Un check al var però annulla il gol e l’euforia dei tifosi segnalando la posizione di fuorigioco di ‘Big Rom’. Si resta sullo 0-1. Errori, sfortuna, ma Lukaku non si abbatte e combatte. Dopo pochi secondi dall’urlo strozzato ci riprova con un tiro che va sull’esterno della rete. Al 62′ clamorosa chance per il Belgio. Doku sprinta e mette in mezzo, Bakayoko deve solo far gol, ma sulla linea c’è Hancko che si immola e dice no. Sembra essere una maledizione per i ‘Diavoli rossi’ che tremano al 77′ grazie a una bella azione organizzata dalla squadra di Calzona. Schranz scende sulla fascia, Pekarik si inventa un colpo di tacco che termina a lato di poco. Tedesco le prova tutte, ma di occasioni se ne vedono poche. Fino all’87’quando Lukaku trova il gol dell’1-1. Openda sfreccia sulla sinistra e mette dentro una palla che Lukaku deve solo spingere in rete. Sembra una liberazione, ma è sempre più una maledizione. Il var rileva un fallo di mano di Openda e la rete viene annullata. Negli otto minuti di recupero non succede più nulla. ‘Ciccio’ esulta per aver fatto la storia di un popolo, il ricordo di Napoli è lontano, la qualificazione al prossimo turno degli Europei molto più vicina. 

Il derby calabrese delle panchine

Era Calabria contro Calabria agli Europei di Germania, più che Slovacchia contro Belgio. Da una parte Francesco Calzona, tecnico nato a Vibo Valentia, la cui carriera è legata a doppio filo a quella di Maurizio Sarri, con cui ha collaborato ad Avellino, Verona, Perugia, Empoli e Napoli. Nel 2022 per lui, da vice di Luciano Spalletti sempre a Napoli, arriva l’occasione di guidare la Slovacchia che riuscirà a portare a Euro 2024, con la parentesi negativa di Napoli da primo allenatore. Dall’altra Domenico Tedesco, ct del Belgio originario di Bocchigliero nel Cosentino, che ha lasciato la Calabria a soli due anni per raggiungere la Germania. Esperienze da giornalista sportivo fino alla laurea in ingegneria gestionale. Le prime esperienze da allenatore delle giovanili con l’Aichwald, l’Under 16 dell’Hoffenhiem e l’approdo sulla panchina dell’Aue nella B tedesca che salva dalla retrocessione. Infine il passaggio in Bundesliga per guidare lo Schalke, poi ancora lo Spartak Mosca, il Lipsia per ricevere poi l’offerta più prestigiosa, la panchina della Nazionale belga.

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