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Crotone, arriva il caldo torrido e manca l’acqua. Disagi a Papanice

Nel paese-quartiere problemi per ben quattro notti in una settimana. A farne le spese soprattutto anziani e famiglie con bambini

Pubblicato il: 17/06/2024 – 11:48
Crotone, arriva il caldo torrido e manca l’acqua. Disagi a Papanice

CROTONE Arriva il caldo torrido e manca l’acqua. L’emergenza, per il momento, è relegata al solo quartiere di Papanice, periferia di Crotone. Si tratta di un atto incomprensibile per gli abitanti del paese-quartiere perché, nel resto della città pitagorica, sino ad oggi, la fornitura dell’acqua è stata garantita. A Papanice, invece, su otto giorno l’acqua è stata interrotta per ben quattro notti. In verità l’interruzione è iniziata intorno alle 17 e il prezioso liquido è ritornato a sgorgare dopo le 9 del mattino successivo. Non si tratta di poche ore e i disagi provocati alla popolazione sono enormi, soprattutto ora che il caldo si sta facendo sentire in maniera esagerata. A farne le spese soprattutto gli anziani e le famiglie che hanno bimbi in tenera età. Le famiglie più povere non hanno nemmeno un serbatoio di riserva. Con l’arrivo dell’afa opprimente c’è bisogno di più acqua e succede che la quantità è stata ridotta. Anche questa mattina a Papanice è stata interrotta l’erogazione senza che la popolazione ne sapesse nulla. Non uno straccio di comunicato. La popolazione che subisce il disagio dice che l’emergenza colpisce in silenzio come fanno i killer che agiscono nell’ombra. Il Comitato per la difesa del cittadino di Papanice, nato circa 30 anni fa proprio per risolvere il problema dell’emergenza idrica non ci sta. Quando il Comitato è nato il problema era rappresentato dal collegamento del serbatoio di Papanice, che non faceva riferimento all’impianto di potabilizzazione di Crotone gestito attualmente dalla Sorical. I primi anni di lotta del Comitato sono serviti a raggiungere l’obiettivo di collegarsi all’impianto di potabilizzazione e il problema è stato risolto dopo una grande manifestazione di protesta. L’attuale disagio è prodotto dalla scelta del Congesi di affrontare il problema della domanda di maggiore quantità di acqua che arriva dall’intera città pitagorica, riducendo la fornitura solo a Papanice. Il Comitato non ci sta ed è tornato a riorganizzarsi. Ha contattato lo studio legale Vallone di Crotone, che ha assicurato il patrocinio gratuito. E’ stato anche deciso di decurtare la prossima bolletta che il Congesi invierà. La decurtazione viene giustificata legalmente con il fatto che il Congesi, con le sue scelte, penalizza esclusivamente gli abitanti di Papanice favorendo, così, la parte della popolazione della città che abita nel centro, ma anche quella degli altri quartieri periferici. A Papanice si spende di più. L’utenza che possiede un serbatoio di accumulo deve utilizzare il “motorino elettrico” per fare arrivare l’acqua al rubinetto. C’è, in aggiunta, il costo dell’energia elettrica che gli altri cittadini di Crotone non devono affrontare. La colpa ovviamente è di coloro che hanno fatto la scelta di penalizzare solo gli abitanti di Papanice. Nel quartiere-paese si chiedono se chi governa la città li considera abitanti di Crotone a tutti gli effetti o se, invece, sono considerati cittadini esclusivamente quando si devono pagare le tasse. Il problema è destinato a crescere con il rientro a casa degli emigranti. Nel passato è anche successo che alcuni degli emigranti sono stati costretti a rientrare prima che finissero le ferie nei luoghi del lavoro. Senza acqua per lavarsi o cucinare non si può restare.

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