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Crotone, Voce risponde all’Arci e a Barberio: «Demagogia condita da impreparazione»

Il sindaco replica duramente agli attacchi di Filippo Sestito e del segretario provinciale del Pd. «A Roma difenderemo il nostro territorio»

Pubblicato il: 17/06/2024 – 14:15
di Gaetano Megna
Crotone, Voce risponde all’Arci e a Barberio: «Demagogia condita da impreparazione»

CROTONE «Voglio rassicurare i miei concittadini che a Roma ribadirò un concetto che condividiamo con Regione e Provincia: difesa del nostro territorio». Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, replica duramente al presidente provinciale dell’Arci, Filippo Sestito, e al segretario provinciale del Partito democratico pitagorico, Leo Barberio, che nei giorni scorsi lo avevano attaccato sulla vicenda della bonifica. In particolare, Sestito aveva diffuso una nota per annunciare di avere deciso di non partecipare ad un bando del Comune, in quanto le attività proposte venivano finanziate con fondi derivanti dalla transazione con l’Eni. Una transazione che aveva visto riconoscere al Comune la somma di 16,5 milioni di euro per l’estrazione del metano nei pozzi presenti nel tratto di mare antistante la città pitagorica. Nella replica, Voce scrive: «Abbiamo vissuto un fine settimana all’insegna della demagogia condita da impreparazione che evidentemente sono gli unici argomenti di cui alcuni esponenti politici sono capaci». Secondo Voce «la prima perla, in questo senso, l’ha offerta Filippo Sestito dell’Arci, il cui senso dell’etica e della morale, evidentemente, è ondivago a seconda delle circostanze». A questo proposito, aggiunge: «Basterebbe ricordagli che il primo accordo con Eni l’ha fatto un sindaco di centrosinistra. Allora andava “tutto bene madama la marchesa”?».

La replica dura a Sestito

«È di memoria corta, il buon Filippo Sestito», evidenzia Voce – che aggiunge: «Dimentica che quando è arrivato il jack-up, per fare la manutenzione ai pozzi del gas metano, durante quella sindacatura, il territorio non ha beneficiato di un centesimo al contrario di quanto è avvenuto con noi». «I vuoti di memoria – continua – si moltiplicano perché dimentica che quella sindacatura ha beneficiato delle royalties, cosa che tra l’altro non abbiamo percepito noi, avendo trovato un buco di 9 milioni di euro, un debito contratto precedentemente con la Regione». Sempre secondo Voce, «la lista delle amnesie è lunga: siamo noi che abbiamo fatto causa all’Eni per i diritti che spettano alla città per l’IMU (oggi IMPI) sulle piattaforme; siamo noi che abbiamo assicurato mensa e trasporto scolastico per consentire alle famiglie meno abbienti di avere servizi adeguati; siamo noi che abbiamo garantito ai pescatori di ricevere il giusto indennizzo per il mancato pescato; siamo noi che stiamo realizzando infrastrutture importanti per la comunità cittadina».

Lo scontro con Barberio

Replicando a Barberio, che lo ha accusato di fare silenzio sul proposito del ministero dell’Ambiente di fare trovare la città di fronte al fatto compiuto autorizzando la società Guglielmo Maio di realizzare una mega discarica in località Giammiglione, scrive: «In questo fine settimana, ne abbiamo ritrovato un altro che non pago della figuraccia fatta in un confronto con il sottoscritto sulla bonifica delle aree industriali continua a fare sfoggio della sua impreparazione e non conoscenza del problema». In questo passaggio Voce fa riferimento ad un confronto pubblico organizzato con una Tv locale sul tema della bonifica. In verità il giudizio su come sia andato il confronto è controverso. Voce sostiene che Barberio ha fatto «una figuraccia», mentre Barberio sostiene il contrario e accusa il sindaco di «non assumersi le responsabilità per le cose non fatte in quattro anni di cattivo governo della città». In particolare, Barberio dice che «Voce sa solo parlare male di chi lo ha preceduto alla guida del governo cittadino». Entrando nel merito della convocazione della Conferenza dei servizi decisoria, che si terrà a Roma il prossimo 26, giugno, Voce accusa Barberio di ignorare «il contenuto». «Lo ignorava all’epoca del confronto – scrive – e conferma, con le sue ultime dichiarazioni di continuare ad ignorare». Continuando, aggiunge: «Condire poi queste esternazioni, che non contengono nessun riferimento di natura tecnica, con termini come “omicidio perfetto” dà la misura della caratura delle stesse». Concludendo, Voce scrive: «Eni si combatte con cognizione di causa, con motivazioni tecniche. Ed è quello che stiamo facendo, avendo già bocciato i tentativi di Eni di imporre una bonifica fasulla». (redazione@corrierecal.it)

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